tag:blogger.com,1999:blog-49575863438259816542024-02-02T14:28:34.897-08:00Psicologa Psicoterapeuta a Napoli - Dott.ssa Rita ManzoDott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-28337719586208013872015-10-15T03:52:00.000-07:002015-10-16T10:09:44.968-07:0015 MODI DIVERSI PER ROVINARE UN FIGLIO<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Come rovinare con le proprie mani un figlio? Tutto ciò che sarebbe meglio evitare nel rapporto con i figli:</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON PARLATE MAI DI SENTIMENTI IN FAMIGLIA</b>, </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFMzddenNx3VCV8sh46k8rngQF2ehablbajvREKCkjFrOwhLnIZqHPvJ4oNjyp4D3jb-YqpK2CJaj3-l8AyLNRuqISP8nt4wf1mJwfEqF3Txilex0X6_37zLZM2l0PQPGZRpUsrm3PIVSK/s1600/download+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFMzddenNx3VCV8sh46k8rngQF2ehablbajvREKCkjFrOwhLnIZqHPvJ4oNjyp4D3jb-YqpK2CJaj3-l8AyLNRuqISP8nt4wf1mJwfEqF3Txilex0X6_37zLZM2l0PQPGZRpUsrm3PIVSK/s1600/download+%25283%2529.jpg" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">né dei vostri né di quelli dei vostri figli. Non mettete mai in parola le emozioni e i sentimenti. Il riferimento alle emozioni e ai sentimenti con i bambini è una sciocchezza o una perdita di tempo. Non rispettate la vita emotiva dei vostri figli. Fate finta che il dolore non esista, che la gioia non esista, che la paura non esista, che la preoccupazione non esista, che la rabbia non esista, che la tristezza non esista e così via. Non perdete troppo tempo nel pensare e nel discutere dei problemi affettivi e relazionali in famiglia, né in particolare dei problemi affettivi e relazionali dei vostri figli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>DATE IMPORTANZA ALLE COSE SOLIDE</b>. Considerate nei fatti che le cose più importanti nella vita in famiglia e fuori dalla famiglia sono le cose materiali. I soldi, la carriera, i vestiti, il divertimento sono le cose più importanti della vita. Raggiungere la ricchezza, il potere e l'immagine sociale sono le mete e i valori da trasmettere ai figli, soprattutto attraverso l'esempio e la testimonianza quotidiana. Siamo in un mondo in cui quello che conta non è ciò che si è, ma ciò che si ha, non è importante la vita interiore, ma la capacità di apparire, di presentarsi bene agli altri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON FATE ASSOLUTAMENTE MANCARE NULLA AI VOSTRI FIGLI</b>: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9LX3hSvinqU_tMrh4HyBpjMFnX1W-k0RbvvcxKspVJSo6CIGNpdH5fvt7ZaX0fLRCTr9wdcfqKIJPfciQ88EB-18-UXup4n56OnTS9n5SFNBow7-DBUqw3IqIn7Ofz-7mppx1Ji0LZKHb/s1600/images+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9LX3hSvinqU_tMrh4HyBpjMFnX1W-k0RbvvcxKspVJSo6CIGNpdH5fvt7ZaX0fLRCTr9wdcfqKIJPfciQ88EB-18-UXup4n56OnTS9n5SFNBow7-DBUqw3IqIn7Ofz-7mppx1Ji0LZKHb/s320/images+%25286%2529.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">giochi, soldi, facilitazioni. Non chiedetegli niente in cambio. Circondate continuamente i vostri figli di attenzioni materiali. Ricordatevi che il miglior modo per farvi perdonare per le vostre carenze di comunicazione e di presenza è quello di pensare ad un bel regalo per i vostri bambini. Cercate di rendere la vita dei vostri figli il più facile possibile, dal momento che la vostra vita o la vostra infanzia in particolare sono state attraversate dalla sofferenza. Cercate di contrapporvi il meno possibile alle esigenze dei vostri figli. Meno limiti e meno frustrazioni si danno ai figli, più li si farà crescere felici e senza complessi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>CERCATE DI PROTEGGERE I VOSTRI FIGLI IL PIU' POSSIBILE DALLE DUREZZE DELL'ESISTENZA</b>. Evitate di parlare di argomenti che potrebbero traumatizzarli o potrebbero risvegliare precocemente impulsi e tensioni. Devono essere accuratamente evitati argomenti come la morte, la malattia, l'handicap, il desiderio sessuale, la violenza, l'abuso sessuale, la separazione dei genitori, la guerra ecc. Fate di tutto perché sia rinviato il momento in cui i vostri figli dovranno confrontarsi con questi problemi. L'infanzia può e deve essere un'età felice al riparo da brutture, conflitti e problemi che i bambini possono continuare ad ignorare per anni fintanto che diventeranno più grandi e avranno la forza per parlare e comprendere questi temi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>EDUCATE I FIGLI AD ESSERE VINCENTI</b>. Il mondo è dei vincenti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMaBAAF9b-jP0tSZYnlijD3vZz6a9Jem2QAP6imn-zaekSryFgSdmAUnmkfTu6OrUdcu-lVyWShF48e-X465zYsImcTkeVcHVT8uY3FV26gUnd8LYlJceRmDH4h5ytSEFBePXCumf06YM8/s1600/images+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMaBAAF9b-jP0tSZYnlijD3vZz6a9Jem2QAP6imn-zaekSryFgSdmAUnmkfTu6OrUdcu-lVyWShF48e-X465zYsImcTkeVcHVT8uY3FV26gUnd8LYlJceRmDH4h5ytSEFBePXCumf06YM8/s1600/images+%25285%2529.jpg" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Premiate i successi e le iniziative che riescono. Scoraggiate nei figli la comunicazione di problemi e delle difficoltà. Gli insuccessi non devono essere ammessi in alcun modo sul piano educativo. Dare spazio alla comunicazione dei problemi e delle difficoltà da parte dei figli rischia di favorire le lamentele e i piagnistei. Ciascuno deve cavarsela da solo nell'affrontare i problemi con la forza di volontà e tirando fuori le capacità, ammesso che si abbiano. La funzione della famiglia non è certo quella di dare sostegno ai suoi componenti in difficoltà.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON PARLATE MAI DEI VOSTRI PUNTI DEBOLI</b>. I genitori devono essere percepiti dai figli come perfetti. I figli devono percepire che voi siete superiori, devono ammirarvi per il piedistallo su cui dovete state o comunque apparire ai loro occhi. Tanto i punti deboli si possono benissimo nascondere ai bambini! Presentatevi sempre competenti, efficienti, capaci di controllare le situazioni. Non ammettete mai errori o debolezze! Se i figli percepiscono i vostri lati più umani e fragili, possono crollare tutti gli obiettivi educativi. Se per caso sbagliate, la cosa peggiore che potete fare è scusarvi. Sono i figli che devono mettersi in discussione, non voi. Le debolezze e gli errori riguardano semmai loro, non voi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>RICORDATE CHE LE LODI SONO INUTILI E CONTROPRODUCENTI</b>. Evitate in particolare le lodi, che vi verrebbero spontanee e che potrebbero risultare realistiche. I figli non devono abituarsi ad apprezzamenti e valorizzazioni. Se i figli assolvono bene ai loro compiti o ottengono risultati positivi, magari con impegno e fatica, questo deve essere considerato un fatto scontato, un dovere che da loro deve essere normalmente compiuto. Non devono per questo aspettarsi un riconoscimento. Rinforzare l'autostima dei figli è rischioso. Tenere bassa l'autostima è invece utile, perché li stimola a darsi da fare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON TEMETE DI UMILIARE I VOSTRI FIGLI</b>. Quando ci vuole una punizione, ci vuole. Non preoccupatevi che eventualmente la punizione presenti un carattere sadico o umiliante, quel che conta è che la punizione abbia una ragione. Il fine di educare giustifica ogni mezzo, per quanto possa dare sofferenza o accompagnarsi ad un attacco umiliante all'immagine dei vostri figli. Gli schiaffoni o le punizioni corporali possono essere molto utili per insegnare ai figli che hanno sbagliato, anche se possono magari far stare molto male. Passato il vissuto di ferita o di umiliazione i figli possono facilmente tornare sul problema per il quale la punizione è stata data ed eliminare ogni sentimento di rabbia o di ribellione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>MANTENETE IL POTERE SUI VOSTRI FIGLI</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjySdb6d9W5UUyvSUyyEpdyyFaxTGTTIauQZuU6KCZGQ2lcKGbRnOKSKLrzXtjEFghFnu7y1S9QRkx-CD6C7t55Df1R7_8D3iOL0URQpso2hltuOB0-O_7s3lJ5JIGzBb04pn-Y6wPjBT_8/s1600/download+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjySdb6d9W5UUyvSUyyEpdyyFaxTGTTIauQZuU6KCZGQ2lcKGbRnOKSKLrzXtjEFghFnu7y1S9QRkx-CD6C7t55Df1R7_8D3iOL0URQpso2hltuOB0-O_7s3lJ5JIGzBb04pn-Y6wPjBT_8/s1600/download+%25284%2529.jpg" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Non perdetevi in mille discussioni dispersive e in dialoghi inutili con i vostri figli. Ciò che importa non è tanto chiarire in modo preciso i problemi che possono nascere, i compiti e le responsabilità che spettano ai vostri bambini e ai vostri ragazzi situazione per situazione. Non state a spiegare il vostro comportamento con infinita pazienza. Ciò che conta è trasmettere con chiarezza la differenza di ruoli tra genitori e figli, chi detiene il potere in casa vostra e chi non lo detiene, chi deve comandare e chi ubbidire, chi ha ragione per il ruolo che esercita e per l'esperienza di cui dispone e chi invece ha torto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>INSEGNATE AI VOSTRI FIGLI AD AVERE PAURA DEL MONDO</b>. Cercate di rappresentare tutto ciò che all'esterno della famiglia come qualcosa che può rappresentare un pericolo. Una sana diffidenza aiuta a d affrontare i rischi che attendono i figli quando essi escono dall'ambiente rassicurante della famiglia. Insegnate ad avere rispetto ed obbedienza per i genitori, perché solo nei genitori potranno trovare quell'affetto, quella garanzia e quella sicurezza che altrove non possono trovare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON DIMENTICATE CHE I FIGLI VI APPARTENGONO</b>. I figli sono i vostri figli. Li avete messi al mondo voi e vi devono l'aria che respirano, vi devono la loro vita, vi devono tutto. Non consentite a nessuno di intervenire nel modo con cui trattate i vostri figli, così come non permettete a nessuno di entrare a casa vostra o di prendere senza permesso la vostra roba. Come madri li avete tenuti in pancia, come padri gli avete garantito il mantenimento. Avete diritto ad aspettarvi qualcosa in cambio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON PREOCCUPATEVI DI COINVOLGERE I VOSTRI FIGLI NEL CONFLITTO CONIUGALE</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKSjACy6UHN4A3xq7CH4hTg3TxD-B5Jb5L00qHXnC4SIAV9QAysHaBv8pvfHSbh3bB_JJaBGP7cXwV90dn8RpXHom_-GbpWBcgbbQ4xh_AliWIbVcbjg60wmAuq39IV446QE26UsSGU2Oj/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKSjACy6UHN4A3xq7CH4hTg3TxD-B5Jb5L00qHXnC4SIAV9QAysHaBv8pvfHSbh3bB_JJaBGP7cXwV90dn8RpXHom_-GbpWBcgbbQ4xh_AliWIbVcbjg60wmAuq39IV446QE26UsSGU2Oj/s1600/images.jpg" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Cercate di fare emergere il vostro punto di vista e la vostra personalità di padre o di madre senza privilegiare a tutti i costi l'unità della coppia genitoriale di fronte ai figli. Se il vostro coniuge vi attacca contrattaccate. Cercate di portare i vostri figli sulle vostre posizioni. Quel che conta è che i vostri diritti e la vostra immagine di padre o di madre non sia sminuita ed inoltre che risulti ben chiaro che la colpa è dell'altro genitore!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>PRETENDETE SEMPRE IL MASSIMO DAI VOSTRI FIGLI. PUNTATE ALLA PERFEZIONE CHE E' UN IDEALE EDUCATIVO STIMOLANTE</b>. Anche se i vostri figli non possono raggiungerla, possono comunque avvicinarsi ad essa. Cercate di essere sempre esigenti e pretendete il massimo dai vostri figli. Non fatevi deviare dai bisogni dei bambini: sempre sono usati come scuse per sottrarsi agli impegni. Non fatevi commuovere dalle lacrime e dai compromessi. Gli obiettivi da raggiungere siete voi che dovete indicarli. Non sottolineate gli aspetti positivi ma quelli negativi per stimolarli a migliorare. Non fidatevi dei bambini e sviluppate il massimo di sorveglianza sulla vita dei vostri figli. Potrebbero tradire le vostre aspettative. Non puntate sulla comunicazione, ma sul controllo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON PRENDETE SUL SERIO I BAMBINI</b>. Puzzano ancora di latte e presumono di sapere come va il mondo. I bambini non vanno viziati: per lo più sono pieni di capricci che vanno contrastati. I bambini sono scarsamente credibili e vivono in un mondo di sogni. Se i bambini vengono pesi sul serio c'è il rischio che si montino la testa. Non prendete sul serio i bambini soprattutto quando riferiscono situazioni di malessere o addirittura di violenza. Lasciate cadere il discorso ed isolateli. Fateli crogiolare nel loro brodo di bugie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>NON RIFLETTETE MAI SULLA VOSTRA COERENZA</b>. Non è così importante perseguire la coerenza negli atteggiamenti educativi. Se date una regola e il giorno dopo non la fate rispettare, se minacciate una punizione nel caso di una eventuale disobbedienza dei vostri figli e poi non la mantenete, quando quella disobbedienza s'è realizzata, se dite ai vostri figli di non dire bugie e non vi rendete conto delle vostre falsità, se enunciate un principio che voi stessi per primi calpestate, predicate bene e razzolate male, se pretendete il rispetto dei vostri figli e voi stessi poi non lo garantite, se dite ai figli di non dire parolacce quando voi bestemmiate, tutto questo non è importante. Sono i vostri figli che devono imparare la coerenza, non voi.<o:p></o:p></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ3s-gNt2NuL4SYCQaSrEAnGPP3UWpXC5somY6kKIjCwmAmZ_CVFv0SusDX3iHFpOZQ1tPONdMv1ESIjfWb_6sT_DtnipTEHOc9k0qlu6G73Ey9Aj8MBIbinju2lr0LQNN29Y91l57QgW6/s1600/bimbo+felice.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZ3s-gNt2NuL4SYCQaSrEAnGPP3UWpXC5somY6kKIjCwmAmZ_CVFv0SusDX3iHFpOZQ1tPONdMv1ESIjfWb_6sT_DtnipTEHOc9k0qlu6G73Ey9Aj8MBIbinju2lr0LQNN29Y91l57QgW6/s400/bimbo+felice.jpg" width="400" /></span></a></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">E voi cosa ne pensate? Lasciatemi pure un commento sotto questo post!<o:p></o:p></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> Dott.ssa Rita Manzo</span></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-43089525365538687052015-10-15T03:49:00.000-07:002015-10-16T09:56:04.544-07:00LE BUGIE DEI BAMBINI <div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<div style="text-align: justify;">
<h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9vMftOSMWu6GpxL3VnTqD7xu4QWfWDL6q8zh-RF4AQqM5PAPuxnwMa4Hxekfy5mM4KSoXfFiwIWOOX9esANOkYa_gWgWizVW2_cM3lOUsTwd1mq4xXi9aoBtF3_OtszFfMHb-uWGThsI/s1600/Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Psicologa+e+psicoterapeuta+Napoli+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9vMftOSMWu6GpxL3VnTqD7xu4QWfWDL6q8zh-RF4AQqM5PAPuxnwMa4Hxekfy5mM4KSoXfFiwIWOOX9esANOkYa_gWgWizVW2_cM3lOUsTwd1mq4xXi9aoBtF3_OtszFfMHb-uWGThsI/s1600/Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Psicologa+e+psicoterapeuta+Napoli+%25282%2529.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Le bugie rappresentano per il bambino una fase evolutiva assolutamente normale, inevitabile e persino necessaria, destinata, in genere, a risolversi con il procedere dello sviluppo. Tutti i bambini e gli adolescenti prima o poi dicono qualche bugia.<b> </b>Ponendo attenzione al contenuto delle bugie dei vostri figli potete capire molte cose del loro universo e del loro rapporto con voi. Proprio come avviene per i sogni, le bugie sono infatti lo specchio fedele dei loro bisogni, dei loro desideri e delle loro paure.<span class="apple-converted-space"> </span>Attraverso la bugia i bambini costruiscono un proprio spazio segreto, un mondo a metà strada tra la realtà e la fantasia, un mondo che può essere riservato a riporre sentimenti o emozioni che hanno paura di mostrarvi o di cui sono gelosi o si vergognano. Per questo la mamme ed i papà non devono preoccuparsi o peggio sentirsi traditi e imbrogliati dalle piccole innocenti bugie.<span class="apple-converted-space"> </span><b><o:p></o:p></b></span></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTNzi38pN5gZKQwhxNjkmxZWoD6KjA0ZpaC35FyO14HIVBSPfZKI3pUErOwWZT7op2J2EtuPRrVUidpQwecdG2-H0afxWkkyFLk8UkCDAwgbCnLFwjFeogVwMOMkWwfVTjF6NQUtYqqRSx/s1600/images+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; color: #888888; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTNzi38pN5gZKQwhxNjkmxZWoD6KjA0ZpaC35FyO14HIVBSPfZKI3pUErOwWZT7op2J2EtuPRrVUidpQwecdG2-H0afxWkkyFLk8UkCDAwgbCnLFwjFeogVwMOMkWwfVTjF6NQUtYqqRSx/s200/images+%25286%2529.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; padding: 5px; position: relative;" width="149" /></span></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il bambino scopre la bugia verso i <b>3-4 anni</b>,quando<span class="apple-converted-space"> </span>capisce che è possibile non dire tutto, dire cose false e inventare cose inesistenti. La bugia può svolgere una funzione importante nel suo sviluppo cognitivo:<span class="apple-converted-space"> </span>il bambino capisce cioè, attraverso di essa, che il suo pensiero interiore è solamente suo e che gli altri, soprattutto i genitori, non possono indovinare i suoi pensieri.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Capita spesso di ascoltare bambini piccoli dire:</span><span class="apple-converted-space" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><em style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">“non sono stato io!”</em><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">, in questo caso essi desiderano così tanto non essere stati loro a combinare un guaio, che sono convinti che basti negare la realtà per sopprimerla e allo stesso tempo desiderano non dare un dispiacere ai loro cari. Man mano che i bambini crescono si rendono conto che negando la realtà essa non si cancella.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Successivamente, intorno ai <b>9-10 anni</b>, i bambini imparano anche la <b>tecnica della dissimulazione</b>, l'arte cioè di non dire una bugia tacendo una parte della verità (es. dice alla mamma di aver preso un ottimo voto in italiano omettendo di aggiungere però che la maestra gli ha messo una nota per aver fatto casino durante l’ora di ed. fisica). La dissimulazione è un comportamento che riduce il senso di colpa dal punto di vista di chi mente (in quanto egli ritiene di non aver propriamente mentito) e soprattutto offre delle comode scuse:”non lo sapevo te lo giuro”, “me ne sono proprio dimenticato!”, “ti giuro che te l’avrei detto”.<b><i><o:p></o:p></i></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Infine, durante l'<b>adolescenza</b>, la bugia rappresenta un modo per affermare la propria identità e continuare a tracciare il percorso evolutivo verso l'autonomia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px; text-align: start;">
</div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Non tutte le bugie hanno lo stesso peso e non sempre si tratta di vere bugie. </span></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Esistono diversi tipi di bugie :</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCCM0b6Gs8-UWNNN2tUhCmZo3Yd2wI7CrVqOuqDcE-P-ZitgHt5UeT86TMFWA3FZbbJKdjBy_-IIVhCnEqdkuBwm41ud6FtiZxcc7sMlJHjaouEEmMGb6Eb_6HFGsltRh-zfsNcCA0jo4/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Dott.ssa+Rita+Manzo+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCCM0b6Gs8-UWNNN2tUhCmZo3Yd2wI7CrVqOuqDcE-P-ZitgHt5UeT86TMFWA3FZbbJKdjBy_-IIVhCnEqdkuBwm41ud6FtiZxcc7sMlJHjaouEEmMGb6Eb_6HFGsltRh-zfsNcCA0jo4/s320/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Dott.ssa+Rita+Manzo+%25285%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-size: medium;"><strong style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">1) Le bugie di discolpa</strong><span class="apple-converted-space" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><em style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">“non sono stato io!”</em><span class="apple-converted-space" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> : solitamente </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">tendono a scomparire con la crescita del bambino, ma se dovessero persistere dopo i sette anni vuol dire che il bambino ha paura delle punizioni, del giudizio severo dei genitori e della loro disapprovazione, e utilizza la bugia per difendersi dal loro atteggiamento intransigente. </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">C'è molta insicurezza che rende più difficile assumersi la responsabilità delle proprie azioni, quindi meglio mentire piuttosto che deludere i propri genitori. Il bambino deve imparare che può capitare a chiunque di sbagliare e che non c'è alcun motivo di vergognarsi o di sentirsi in colpa.</span><span class="apple-converted-space" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbE5tWtv_xjbcDZg6pG62d1n-jd1cU-8ApQkhyphenhyphenxvmRdoFWOFl1aqzL6oKCmjA2huEqOLBPWHFWxqUgt4xIhVJjowt_GyADJsfyap-2kIduAkfmgNVNRTyfFN3RWEq82cqgJ5UrgUVck4U/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Dott.ssa+Rita+Manzo+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbE5tWtv_xjbcDZg6pG62d1n-jd1cU-8ApQkhyphenhyphenxvmRdoFWOFl1aqzL6oKCmjA2huEqOLBPWHFWxqUgt4xIhVJjowt_GyADJsfyap-2kIduAkfmgNVNRTyfFN3RWEq82cqgJ5UrgUVck4U/s320/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Dott.ssa+Rita+Manzo+%25283%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><b>2)</b> <b>L<strong>a calunnia</strong></b><span class="apple-converted-space"> </span><em>“non sono stato io ma è stato lui!”: </em><span class="apple-converted-space"> E’ più grave della precedente in quanto </span>il bambino nel tentativo di salvare se stesso cerca di “distruggere” l'altro. Si tratta di un comportamento antisociale, ma va trattato con clemenza se si vuole ottenere un cambiamento, ad esempio insegnando al bambino che esistono<span class="apple-converted-space"> </span>altri modi<span class="apple-converted-space"> </span>per affrontare i problemi e che è possibile perseguire la strada della lealtà ed avere il coraggio delle proprie azioni.<span class="apple-converted-space"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><span class="apple-converted-space">3)<span style="font-weight: normal;"> </span></span><b style="font-weight: normal;">Le</b><strong style="font-weight: normal;"> vanterie: </strong><span style="font-weight: normal;">servono a “farsi belli”</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">di fronte agli altri e consentono di dare sfogo ai propri desideri di grandezza e in genere si estendono anche alla famiglia. Più che di vere bugie si tratta di tentativi di modificare la realtà ricorrendo alla magia del pensiero e dell'immaginazione. Il bambino decide di</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">trasformare i suoi desideri in un racconto. Le vanterie infantili hanno il fine di contrastare il senso di inferiorità del bambino e lui ricorre ad uno strumento potente: il senso di onnipotenza. Se inventa qualcosa tanto vale farlo alla grande. Spesso tra bambini comincia una gara di bugie, si tratta di un gioco dove ci si sfida a “spararle più grosse”. Non è il caso di preoccuparsi poiché la vanteria in questi casi è un gioco.</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">Se invece le vanterie sono sistematiche e servono a deformare la realtà (ad esempio si raccontano frottole per adeguare la propria situazione familiare a quella degli altri) bisogna capire se il bambino è oppresso da un</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">senso di inferiorità sociale</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">molto forte. Ciò accade quando i genitori inseriscono i propri figli in ambienti troppo snob al di sopra dei propri mezzi e ciò fa soffrire inutilmente i propri figli che si devono confrontare quotidianamente con chi ha di più e di certo non si sentono a proprio agio con gli altri ed aumenta il loro senso di inferiorità.</span></span></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-size: medium;"><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">4)</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Bugie</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><strong style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">consolatorie</strong><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">: ci sono bambini che inventano storie per</span><span class="apple-converted-space" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">consolarsi, trovare delle sicurezze e risolvere situazioni difficili con un lieto fine. Si tratta di bambini che mentono perché si sentono poco amati e apprezzati e soprattutto infelici e, di conseguenza, cercano di abbellire la realtà che appare troppo opprimente. Anche in questo caso non si tratta di vere e proprie bugie ma di desideri che il bambino cerca di esaudire almeno nella fantasia e che i genitori possono interpretare al fine di capire le sue paure, le sue sofferenze e i suoi desideri.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Un bambino che, ad esempio, racconta di avere molti amici quando nella realtà ha solo qualche conoscenza superficiale, rivela la propria solitudine e chiede di essere rassicurato sulle proprie qualità e di essere aiutato ad instaurare nuove e più vere amicizie.<span class="apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="apple-converted-space" style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">QUANDO È IL CASO DI PREOCCUPARSI?</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLcacZFWyUgk74N_HUMrIOWWU0JyHZAAcIhjsxUw3u5cXCpjg4AJGBBZ7bx4OcC5alKiGvQg6DUKXja3c5WeajqpUn8RdGFH5WL2hpaHbRvEMB3BrJ6Utc6FvNvKc4B-mfcJ62oyCX1RA/s1600/Dott.ssa+Rita+Manzo+psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLcacZFWyUgk74N_HUMrIOWWU0JyHZAAcIhjsxUw3u5cXCpjg4AJGBBZ7bx4OcC5alKiGvQg6DUKXja3c5WeajqpUn8RdGFH5WL2hpaHbRvEMB3BrJ6Utc6FvNvKc4B-mfcJ62oyCX1RA/s400/Dott.ssa+Rita+Manzo+psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Come ho scritto all’inizio dell’articolo le bugie rappresentano per il bambino una fase evolutiva normale che in genere si risolve con l’avanzare dello sviluppo. Le bugie nei bambini devono preoccupare i genitori solo quando diventano così frequenti da indurre il bambino a costruirsi un<span class="apple-converted-space"> </span>“mondo finto”<span class="apple-converted-space"> </span>fatto di illusioni, di sogni e di desideri poco legati alla realtà che sta vivendo (una realtà evidentemente che non piace e che fa soffrire). In questo caso per il bambino la falsità diventa uno stile di relazione che deve allertare, perché dietro di essa possono nascondersi problemi più seri. Se questo atteggiamento è davvero insistente probabilmente il bambino sta vivendo un forte disagio che cerca di compensare modificando a suo modo la realtà. Ad esempio quando il bambino con i compagni di classe millanta grandi successi sportivi, avventure mozzafiato o ricchezza regale, è possibile che abbia un deficit di autostima e che stia cercando di apparire migliore e di farsi accettare dal gruppo per quello che non è.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">CONSIGLI PER INSEGNARE AD EVITARE LE BUGIE<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxs8cf13IHCLbUapSwUbIz5Rnss29ql9LOg8iRnrI65ZlFX9wrSpFUXuFJxfjEnIFsIbV8qXh8iCeg1uE2pjRSIjSn-P5OmYDCHcybFxte_VcPesNTKeXUeoaR-ypnc7-kaxqXuvWy8ao/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Dott.ssa+Rita+Manzo+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxs8cf13IHCLbUapSwUbIz5Rnss29ql9LOg8iRnrI65ZlFX9wrSpFUXuFJxfjEnIFsIbV8qXh8iCeg1uE2pjRSIjSn-P5OmYDCHcybFxte_VcPesNTKeXUeoaR-ypnc7-kaxqXuvWy8ao/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Dott.ssa+Rita+Manzo+%25282%2529.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">È importante adottare con i bambini un atteggiamento che non faccia pesare su di loro un eccesso di aspettative. Non chiediamo loro "missioni impossibili" come quella di aderire al modello di perfezione che noi abbiamo in mente per loro. Più li vogliamo puliti, ordinati, diligenti, bravi, più li invitiamo a mentire per dar vita a un'altra realtà, quella in cui loro riescono a soddisfare tutte le aspettative dei genitori. È importante comunque sottolineare loro l’importanza di dire la verità, aiutarli ad essere onesti.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">Ecco<span class="apple-converted-space"> </span><span style="border: 1pt none windowtext; padding: 0cm;">qualche consiglio per insegnare a non dire le bugie</span>:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivYpioSatI-eVEjX5ez8WNicsDLmQSuBQxDENV7mGzZdTQtF-qdt5QQ6JiC-MqWALKqqy8kk8CM3l3c7HOWSSimeJOevtJmtdB8y2J7q3AgnWtgjTFozUnmkewdaqQL8y8piRizFPj_yI/s1600/Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Psicologa+e+psicoterapeuta+Napoli+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivYpioSatI-eVEjX5ez8WNicsDLmQSuBQxDENV7mGzZdTQtF-qdt5QQ6JiC-MqWALKqqy8kk8CM3l3c7HOWSSimeJOevtJmtdB8y2J7q3AgnWtgjTFozUnmkewdaqQL8y8piRizFPj_yI/s400/Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Psicologa+e+psicoterapeuta+Napoli+%25281%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">- Trasmetti al bambino il</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; font-weight: normal; padding: 0cm;">concetto di fiducia</span><span style="font-weight: normal;">. Chi dice la verità</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; font-weight: normal; padding: 0cm;">merita</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">fiducia. E con una persona di cui ci si fida si vuole passare più tempo. Chi invece mente non merita fiducia e allontana gli amici.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">- Insegnagli la</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; font-weight: normal; padding: 0cm;">differenza tra realtà e fantasia</span><span style="font-weight: normal;">. Quando parli di racconti inventati digli, per esempio: “questa è proprio una bella storia”. Così da segnalare bene quando si parla invenzione e quando di realtà.</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">- Le bugie a volte nascondono un</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; font-weight: normal; padding: 0cm;">desiderio</span><span style="font-weight: normal;">. Se c'è un problema cerca di capire perché ha mentito. Se le bugie</span><b style="font-weight: normal;"> </b><span style="font-weight: normal;">nascondono un problema, proponi una soluzione alternativa. Per esempio, se dice che la mamma/il papà gli telefona sempre e sai che non è così, potresti dire “mi sembra di capire che tu vorresti che la mamma/ il papà ti chiamasse più spesso”. Spiegagli perchè il suo desiderio non si esaudisce.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">-</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;"><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; padding: 0cm;">Non etichettare</span><span class="apple-converted-space"> </span>mai un bambino come “bugiardo”, rischi di farlo sentire tale e, nel tempo, di farlo diventare così come il tuo giudizio l'ha etichettato. Le</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; font-weight: normal; padding: 0cm;">etichette</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">tendono a incoraggiare un comportamento che si vorrebbe evitare.</span><span style="background-color: #1ea2da; font-weight: normal;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">- Nel momento in cui tuo figlio ammette con sincerità i suoi errori non bisogna punirlo; così facendo il bambino (o l'adolescente) apprenderebbe che è da stupidi dire la verità e che invece è da furbi mentire.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">- Conquista la sua fiducia non punendolo alla prima occasione, ma incoraggiandolo a raccontarti le sue marachelle invece delle bugie. Se coglierà la tua disponibilità al dialogo sarà più tranquillo e la bugia sarà riservata solo a piccole occasioni.<span class="apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">- Evita di punirlo per una piccola bugia, rischieresti di innescare la spirale delle bugie per evitare nuove punizioni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; font-weight: normal; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;">- Quando le bugie sono frequenti, se da una parte è comunque consigliabile non esagerare con la repressione o con l'arrabbiatura, d'altra parte è necessario andare alla radice della faccenda. «Perché non hai detto la verità? Lo sai che bisogna essere sinceri perché insieme possiamo trovare una soluzione. Vediamo cosa si poteva fare di diverso anziché mentire»; questa potrebbe essere una buona via d'uscita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, sans-serif; font-size: 15.4px; line-height: 21.56px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">- Dai sempre il</span><span class="apple-converted-space" style="font-weight: normal;"><span style="border: 1pt none windowtext; padding: 0cm;"> </span></span><span style="border-image-outset: initial; border-image-repeat: initial; border-image-slice: initial; border-image-source: initial; border-image-width: initial; border: 1pt none windowtext; padding: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">buon esempio!</span><b style="font-weight: normal;"> </b></span><span style="font-weight: normal;">bisognerebbe cercare di non mentire mai ai figli anche quando loro pongono domande difficili o imbarazzanti. Se il genitore gli mente si sente autorizzato a farlo anche lui. La sincerità, così come la menzogna, i bambini la imparano dall'esempio dei genitori!</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; font-weight: normal;"> Dott.ssa Rita Manzo</span></div>
</h2>
</div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large; letter-spacing: -0.8px; line-height: 18.4px;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="letter-spacing: -0.8px; line-height: 18.4px;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">
<!--[if !supportLineBreakNewLine]-->
<!--[endif]--></span>Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-9249256006066140472015-10-15T03:43:00.000-07:002015-10-21T04:49:14.588-07:00TERRORE NOTTURNO<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpabosk2WQ2DM7rHax1wFdwUsou2g0J5ZIM06XGptfLHne3ceC4uU54KTrWwHWh8sBmeRbPbWqgdcD-0-SrtdaLeiGE9uu5RHgyKiTLN2AuJGPDWVGXyAgmIB2ydlDVyggi726YOA7iiE/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpabosk2WQ2DM7rHax1wFdwUsou2g0J5ZIM06XGptfLHne3ceC4uU54KTrWwHWh8sBmeRbPbWqgdcD-0-SrtdaLeiGE9uu5RHgyKiTLN2AuJGPDWVGXyAgmIB2ydlDVyggi726YOA7iiE/s640/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25283%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Il Terrore Notturno
(chiamato anche Pavor Nocturnus) è un disturbo tipico dell’età infantile, e si
caratterizza per un parziale risveglio dal sonno profondo accompagnato da
grida, agitazione intensa, pallore, sudorazione, tachicardia, respiro
accelerato. Il bambino appare inconsolabile, poco responsivo agli stimoli
ambientali e, se svegliato, è confuso, disorientato e non riconosce le persone
vicine. A volte può scendere dal letto, camminare, e/o urlare per la casa
terrorizzato. Subito dopo essere stato svegliato o al mattino successivo il
bambino non ricorda nulla dell'evento. È un disturbo del sonno che, pur
rientrando nelle parasonnie (alterazioni della normale struttura del sonno), si
presenta più come una crisi d’ansia.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>SINTOMI</b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Durante un episodio di
terrore notturno, una persona può:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- sedersi sul letto<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- gridare, piangere<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- avere rigidità
muscolare<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- sudare, respirare
pesantemente o avere tachicardia<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- non riuscire a
risvegliarsi<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- essere inconsolabile<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- scendere dal letto e
correre intorno alla casa<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- impegnarsi in
comportamenti violenti (più comune negli adulti)<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- stare con gli occhi
spalancati<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- non ricordare nulla
al mattino.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>DURATA DEGLI EPISODI </b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Gli episodi, si
verificano di solito nel primo terzo della notte, e la durata dell’episodio può
durare da alcuni secondi a 10 minuti, ma in alcuni casi può arrivare anche a
mezzora. Il disturbo mostra una graduale e spontanea remissione nel tempo.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">QUANDO COMPARE IL
DISTURBO <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbBG8oGGD6ejfoshtvtsalereH2IpNP3W1S38K-ztUcEVarbdV2a6mfZ2yqit3qs28C2NZMdRg1-1A0hJmYFM3clh9WTpJL_aZSZq29eTrntZ3iGF7IDTsIbD2tbkhj-oziJcwJ5XS-TM/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img border="0" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbBG8oGGD6ejfoshtvtsalereH2IpNP3W1S38K-ztUcEVarbdV2a6mfZ2yqit3qs28C2NZMdRg1-1A0hJmYFM3clh9WTpJL_aZSZq29eTrntZ3iGF7IDTsIbD2tbkhj-oziJcwJ5XS-TM/s200/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25281%2529.jpg" width="200" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I terrori notturni
sono relativamente rari, e colpiscono solo una piccola percentuale di bambini,
spesso di età compresa tra i 3 e 12 anni. Anche se i terrori notturni sono più
comuni nei bambini, possono colpire anche gli adulti di età compresa tra di 20
e i 30 anni. Tuttavia di solito il
terrore notturno non è motivo di preoccupazione essendo un fenomeno benigno e
transitorio.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>RAPPORTO TRA TERRORI
NOTTURNI E ALTRI DISTURBI PSICOLOGICI</b><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I bambini con terrori
notturni non hanno una maggiore incidenza di disturbi mentali o di
psicopatologia rispetto alla popolazione generale.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Al contrario, in età
adulta, è più elevata l’incidenza di problematiche psicopatologiche correlate,
quali il Disturbo Post-traumatico da Stress e soprattutto i Disturbi d'Ansia. I
Disturbi di Personalità a cui si associano i terrori notturni sono il Disturbo
Dipendente, Schizoide e Borderline.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>DIAGNOSI</b><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ6Uzw3ueoesvTSe_Wtk9ADIlTtKuTAJEhnypYMlYXisI7e-kHKEfUGZYMmqp7V1VpZ-WrujSVtgiQHRxt4_LLJCdKbMSX449tIemUhVvnU0BOfVk1OCmFBZBo6Rw1wUcWu4eRfFC44nc/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ6Uzw3ueoesvTSe_Wtk9ADIlTtKuTAJEhnypYMlYXisI7e-kHKEfUGZYMmqp7V1VpZ-WrujSVtgiQHRxt4_LLJCdKbMSX449tIemUhVvnU0BOfVk1OCmFBZBo6Rw1wUcWu4eRfFC44nc/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25288%2529.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Per la diagnosi può essere
fatto un esame fisico o psicologico per identificare eventuali condizioni che
possono contribuire. Lo studio del sonno (polisonnografia) in un laboratorio
del sonno durante la notte è indicato nel caso in cui si renda necessaria una
diagnosi differenziale con episodi di natura epilettica in sonno oppure si
sospetti la presenza contemporanea di disturbi respiratori in sonno. Per il
resto, la diagnosi sulla base della storia clinica può essere sufficiente. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La diagnosi
differenziale deve essere fatta anche con gli incubi, tipici della fase REM del
sonno, da cui si differenziano per la fase del sonno interessata (prima parte
del sonno nel caso dei terrori notturni, fase centrale/ultima parte nel caso
degli incubi), ma anche per il fatto che generalmente il sognatore di un incubo
si sveglia dal sogno e ricorda i dettagli, mentre una persona che ha un
episodio di terrore rimane addormentata
e ha una totale amnesia dell’episodio al mattino.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I terrori notturni,
inoltre, devono essere distinti anche da episodi di attacchi di panico notturni
che consistono in un risveglio associato a tachicardia, sudorazione e
sensazione di soffocamento. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Spesso, le
manifestazioni del terrore notturno si sovrappongono a quelle del sonnambulismo
da cui il terrore notturno si differenzia per l’attivazione del sistema nervoso
autonomo (palpitazioni, sudorazione, tremore, rossore) e l’espressione di
terrore.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>CAUSE</b><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Vari fattori possono
scatenare un episodio di terrore notturno:<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- privazione del sonno<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- fatica<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- stress<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- ansia<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- febbre (nei bambini)<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- dormire in un
ambiente non familiare<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- luci e rumori<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- disturbi respiratori<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- familiarità: c’è un
rischio 10 volte maggiore di sviluppare terrori notturni se almeno uno dei
parenti stretti ha sperimentato questo o altre parasonnie (es. sonnambulismo)
nella propria vita.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>COMPLICAZIONI</b><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKmHvNdRiJIG64ldRpjFxNtabR92Vy0HMWMIQ1PcVUsW_2KwfmVCIMa5bAV0l1nSFCgxVc_eqkmtiTX6d4ImTM5dqr-iUOZE4dMkmnFmIs2YmgT_KHzpxxsGaQ_1bjx4Ire10LhW6V734/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKmHvNdRiJIG64ldRpjFxNtabR92Vy0HMWMIQ1PcVUsW_2KwfmVCIMa5bAV0l1nSFCgxVc_eqkmtiTX6d4ImTM5dqr-iUOZE4dMkmnFmIs2YmgT_KHzpxxsGaQ_1bjx4Ire10LhW6V734/s320/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%252810%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I terrori non sono
necessariamente un problema. Possono però causare eccessiva sonnolenza diurna,
che può portare a difficoltà a scuola (o al lavoro, nel caso di persone adulte),
o problemi con le attività quotidiane . Gli episodi di terrore durante il sonno
possono generare disagio nelle relazioni sociali ed affettive. La persona,
infatti, può cominciare ad evitare situazioni nelle quali gli altri potrebbero
rendersi conto del disturbo, come andare in campeggio, dormire da amici o
compagni (o dormire con il partner, nel caso di adulti). <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Danneggiare se stessi
o altri è un'altra possibile complicanza
rara. Occasionali terrori notturni di solito non sono un motivo di
preoccupazione. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’ importante consultare
uno specialista se:<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- diventano più
frequenti<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- disturbano il sonno<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- causano al bambino
la paura di andare a dormire<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- portano a
comportamenti pericolosi o lesivi<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- sembrano seguire lo
stesso modello di volta in volta.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>TRATTAMENTI</b><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se i terrori notturni
hanno una frequenza inferiore ad un episodio a settimana e non mettono a
rischio di incidenti il bambino il trattamento non è necessario. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se il terrore notturno
è associato ad una condizione di base
medica o psicologica, il trattamento è volto al problema di fondo. Se lo stress
o l'ansia sembrano contribuire, è fondamentale l'incontro con uno psicoterapeuta.
<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il trattamento
farmacologico è utilizzato soltanto in casi estremi (episodi frequenti o
rischiosi per l’incolumità del bambino), in quanto potrebbe causare degli effetti
collaterali.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>COME INTERVENIRE A
CASA?</b><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvomFlr-O422J0-MD3R9GHUEg0RJ2mcNvnOo0XwQszLvHBBw0I9gJ3lUP5LnZd47AAVLOaQn53xZWOMHG1KilugbzJTDnE7KqDIMDzTC6iF3WOWLtkh0IwOSANntSX_WMN03zBn1OS_ug/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25281%2529.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvomFlr-O422J0-MD3R9GHUEg0RJ2mcNvnOo0XwQszLvHBBw0I9gJ3lUP5LnZd47AAVLOaQn53xZWOMHG1KilugbzJTDnE7KqDIMDzTC6iF3WOWLtkh0IwOSANntSX_WMN03zBn1OS_ug/s320/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25281%2529.jpeg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Solitamente quando i
genitori vedono il proprio figlio agitarsi e piangere durante la notte in preda
al terrore, si sentono impotenti e si agitano a loro volta cercando di fermare
in ogni modo la crisi di terrore del piccolo. E’ importante adottare alcuni
comportamenti al fine di calmare il bambino senza arrecargli danno:<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">1) Quando il bambino
ha una crisi di terrore, è importante mantenere la calma. Non scuoterlo mai né
tantomeno gridare in presenza di un episodio di terrore notturno, questo
peggiorerebbe le cose. Molto meglio aspettare e calmare il bambino con
tranquillità. Talvolta il sentimento di impotenza nei confronti del bambino è
forte ma è importante non farlo spaventare maggiormente. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">2) Durante l’attacco
di terrore il bambino non sarà sveglio. Quando si accorre da lui, bisogna fare
attenzione a non svegliarlo prendendolo in braccio, poiché ciò potrebbe
peggiorare e prolungare ancora di più la crisi in corso. Piuttosto, è possibile
accarezzarlo con dolcezza facendogli comunque percepire la vostra presenza al
suo fianco. Anche se lui urlerà e piangerà per alcuni istanti, è importante
cercare di parlargli a bassa voce.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">3) Probabilmente, se
il bambino ha avuto una crisi, la causa sarà da ricercare in qualche
avvenimento accaduto durante la giornata, che ha in qualche modo generato
stress e tensione in lui. Pertanto è importante cercare di limitare gli stimoli
nel corso della giornata e curare l’igiene del sonno (mantenere un regolare ritmo
sonno veglia, evitare caffeina e coca-cola, ecc…).<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">4) Infine è
controproducente riferire al bambino, il giorno seguente, quanto avvenuto
durante la notte poiché questo potrebbe causare disturbi d’ansia. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR0UxatI40KbYXjqoS0v93POyYVecJfDFpuzAJSE3aHfjPyV3NZcBpN2mB_B37PVMEhL4A7hZW6pMUZog_K4AxEjiHj669SRBJf1zJSLqWyyzPRhLQEiS9OPjTtBMHlCKKz8vnmpbaLZA/s1600/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR0UxatI40KbYXjqoS0v93POyYVecJfDFpuzAJSE3aHfjPyV3NZcBpN2mB_B37PVMEhL4A7hZW6pMUZog_K4AxEjiHj669SRBJf1zJSLqWyyzPRhLQEiS9OPjTtBMHlCKKz8vnmpbaLZA/s400/bambina-dorme-sonno-psicologo-Santa+Maria+Capua+Vetere-Calvi+Risorta-Napoli+%25285%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> <span style="font-size: large;">Dott.ssa Rita Manzo, Psicologa e Psicoterapeuta</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-72335675367860646352015-10-15T03:41:00.000-07:002015-10-21T05:14:33.471-07:00GLI STILI EDUCATIVI DEI GENITORI<div class="MsoNormal" style="background: white; margin: 9pt 0cm 0.0001pt;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt;"><b>DIMMI
CHE GENITORE SEI E TI DIRO’ CHE FIGLIO HAI!</b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT4O_Aa_khUFl29qpHfYTdyyzid5rvlPmcDRWkogjuqs8ow44o1G_ZqovdGvYXGRRFkJtOVPgHVFsbaFKQASx8ecin2SxqvGdcC55JN8XoEVXpGpyYpOLo55oJwHa0r7UeebrW6TZ6moA/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiT4O_Aa_khUFl29qpHfYTdyyzid5rvlPmcDRWkogjuqs8ow44o1G_ZqovdGvYXGRRFkJtOVPgHVFsbaFKQASx8ecin2SxqvGdcC55JN8XoEVXpGpyYpOLo55oJwHa0r7UeebrW6TZ6moA/s640/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25287%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt;">Lo stile educativo
adottato dai genitori influisce sullo sviluppo dei figli. Per <b>stile educativo</b> si intende </span><span style="font-size: 13pt;">quell’insieme di atteggiamenti che il padre e la madre manifestano nei
confronti dei figli che creano il <strong>clima
emotivo</strong><span class="apple-converted-space"> </span>nel quale
i genitori attuano i propri comportamenti specifici, volti ad ottenere
determinati risultati educativi. </span><span style="font-size: 13pt;">Ogni genitore si
rapporta con il proprio figlio secondo uno stile educativo preferito, nella
gran parte dei casi in modo assolutamente inconsapevole e istintivo. Questo
stile educativo influisce in particolar
modo sullo sviluppo di un positivo senso del sé e delle competenze personali
dei figli. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 12pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Possiamo distinguere tre diversi stili
educativi:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>STILE AUTORITARIO</b><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZQuYiUFKnCux6O4BdOMuO26UVgYhuOvOHTZlT7Osht5Ud9otSvwm6oN-oqcvBhueLrBuzWtYNNvRbtCs6TbpmIgaDgHA_CEDgGMnDF6RiEKUY2TGAL1g0IvHixR_zrNyeNNNk9Y0i66I/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZQuYiUFKnCux6O4BdOMuO26UVgYhuOvOHTZlT7Osht5Ud9otSvwm6oN-oqcvBhueLrBuzWtYNNvRbtCs6TbpmIgaDgHA_CEDgGMnDF6RiEKUY2TGAL1g0IvHixR_zrNyeNNNk9Y0i66I/s200/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25282%2529.jpg" width="180" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt;">I genitori con uno stile autoritario sono guidati principi molto rigidi</span><span style="font-size: 13pt;">, impongono le regole ai propri figli senza
alcuna spiegazione, alzano spesso la voce e perdono la pazienza, non accettano
di essere contraddetti, a meno di severe punizioni. Esercitano un eccessivo controllo sul comportamento dei
figli, indipendentemente dall’età e dal contesto in cui si trovino. Si dimostrano
scarsamente affettuosi con i propri figli, apparendo distanti e a volte freddi.
Le richieste di comportamento maturo sono elevate, la comunicazione
genitore–figlio è scarsa e il punto di vista del minore non viene ritenuto
importante né dunque preso in considerazione. </span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDFFIiZi_jXreG2cYFfq3RaR_KkqCRBcWXi4Cs7lN4BDjPde0x_rgI7ka4v5CvPCF_QafDOZ034G3_dvXchi8L-iQYaG3wF8tEMtINJpN1rdTPgpAVm8vml-A5BSSei_QC97W6VX_XZOk/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="159" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDFFIiZi_jXreG2cYFfq3RaR_KkqCRBcWXi4Cs7lN4BDjPde0x_rgI7ka4v5CvPCF_QafDOZ034G3_dvXchi8L-iQYaG3wF8tEMtINJpN1rdTPgpAVm8vml-A5BSSei_QC97W6VX_XZOk/s200/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%252810%2529.jpg" width="200" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt;">In un ambiente così rigido, il
bambino non ha la possibilità di sperimentare né di comprendere il valore delle
regole, seppur rispettate per timore di essere puniti. È probabile che sviluppi
una scarsa opinione di sé e che tenda a svalutare le sue capacità, assecondando
passivamente il volere e le opinioni altrui. <b><o:p></o:p></b></span></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt;"><b>STILE PERMISSIVO/LASSISTA </b></span><span style="font-size: 13pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0dtMVpa34ia14tTcDD_8jrUjaDOd_lbcz5SKGSEA0YOsC36Yg3fD6x07Uhflb0x80ttq5QU8xlW5ysaOXMJwnf3eJ6XZSovp1ZJngbeuU-ajyxBcj9Hvwkhyphenhyphen_8bOk_sSZfyjz_bldeck/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25281%2529.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0dtMVpa34ia14tTcDD_8jrUjaDOd_lbcz5SKGSEA0YOsC36Yg3fD6x07Uhflb0x80ttq5QU8xlW5ysaOXMJwnf3eJ6XZSovp1ZJngbeuU-ajyxBcj9Hvwkhyphenhyphen_8bOk_sSZfyjz_bldeck/s320/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25281%2529.gif" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: 13pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I genitori permissivi
esigono poco dai figli, hanno difficoltà a imporre delle regole e a farle
rispettate qualora ci siano. Lasciano il bambino libero di esprimere i suoi
bisogni ma anche di autoregolarsi, senza alcun limite. Non esercitano alcun
controllo sulla vita dei figli, né durante l’infanzia né dopo.<br />
Sono affettuosi, accettanti e pieni di attenzioni, estremamente tolleranti nei confronti dei
comportamenti, richieste e
desideri del bambino. Il livello comunicativo è buono o molto buono.
Questi genitori richiedono raramente comportamenti maturi ai propri figli, e
tendono a soddisfare tutte le loro richieste. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjBdyH_bKgXbSrRcwZDdcPrmC2fy8MtjL3_vICS4rk7cj0yZZFxNQq0EARNfCcoVbzIb1Z1DDhULw1vhtdbOP-bPUfG-90xQ0ixPFjOUJMZpqg2q5TcuJadCOuwyI3jAOzgQfn9quxaek/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjBdyH_bKgXbSrRcwZDdcPrmC2fy8MtjL3_vICS4rk7cj0yZZFxNQq0EARNfCcoVbzIb1Z1DDhULw1vhtdbOP-bPUfG-90xQ0ixPFjOUJMZpqg2q5TcuJadCOuwyI3jAOzgQfn9quxaek/s200/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25289%2529.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-size: 13pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo stile
educativo non produce risultati migliori rispetto al precedente. Generalmente,
la mancanza di regole provoca confusione, disorientamento e angosce nei minori.
Questi ultimi, in assenza di un’autorità genitoriale, non percepiscono punti di
riferimento e una guida sicura, per cui potrebbero sperimentare un falso senso
di onnipotenza, da cui possono derivare notevoli problemi nelle relazioni
sociali e nell’inserimento in gruppi amicali, soprattutto durante
l’adolescenza, in cui possono manifestarsi comportamenti di tipo antisociale.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>STILE AUTOREVOLE</b> <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhna86CMmQMpoEmPxBfZCfoHMxrRDvquWbSmQa_0h646tNOHN-287ZqlEQrvRPk_3dgXuVcuvkSsPS43uVdNoehgbv3p_6FbZTvJ0i1BXgmh-oTwuWBRCWYWC9AXokDWA52O_4sPwZf0W4/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25284%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhna86CMmQMpoEmPxBfZCfoHMxrRDvquWbSmQa_0h646tNOHN-287ZqlEQrvRPk_3dgXuVcuvkSsPS43uVdNoehgbv3p_6FbZTvJ0i1BXgmh-oTwuWBRCWYWC9AXokDWA52O_4sPwZf0W4/s320/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25284%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: 13pt;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I genitori autorevoli
stabiliscono delle regole chiare e coerenti per i propri figli e pongono loro
dei limiti laddove ce ne fosse bisogno. Ascoltano le richieste e le domande di
chiarificazione dei figli, sono interessati alla loro opinione e disponibili
alla negoziazione. Spiegano il perché di eventuali divieti o proibizioni.
La comunicazione tra genitore e figlio è efficace. I genitori sono affettuosi e
caldi. Ai figli vengono richiesti comportamenti maturi e appropriati alla
loro età. È altamente probabile che, in tale clima familiare, i minori
sviluppino buoni livelli di autostima e fiducia in se stessi, autonomia,
maturità e competenza affettiva e sociale.<b> </b>Sono rispettosi delle regole ma non le seguono passivamente, le
interiorizzano e le fanno proprie. Tale stile educativo incoraggia il bambino a
essere autonomo dai genitori e, soprattutto, a sviluppare la sua personalità. Questi bambini avranno minori difficoltà di
relazione con i coetanei e saranno più competenti nell’esprimere e portare
avanti le proprie idee. Questo è lo stile educativo più consono a una buona
educazione del bambino.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: transparent; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 13.5pt;">I genitori spesso non aderiscono ad un unico stile educativo e
si ritrovano a variare combinando
diversi atteggiamenti in base alle situazioni e circostanze. L’importante è riuscire a mantenere una certa coerenza
verso il bambino e accettare di non essere perfetti! si può sbagliare, l’importante è ammettere l’errore con sé
stessi e con i propri figli.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsMZnxeHba6-GuNq_npxEoPRPY7I3HBcuLhLclp7GHol9NodkA_KGi8TZ8FzOxkYMy2Nv_1rTiOXfhcW2H8qmUdrxlKugi0_79YoQpt-8HYr7LMXxhSFvCpZBn3FyeHJD8L1wSgh85AeM/s1600/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsMZnxeHba6-GuNq_npxEoPRPY7I3HBcuLhLclp7GHol9NodkA_KGi8TZ8FzOxkYMy2Nv_1rTiOXfhcW2H8qmUdrxlKugi0_79YoQpt-8HYr7LMXxhSFvCpZBn3FyeHJD8L1wSgh85AeM/s400/psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25288%2529.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dott.ssa Rita Manzo</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-37057479182169254452015-10-15T03:38:00.000-07:002015-10-22T04:27:04.666-07:00QUANDO E' IL MOMENTO GIUSTO PER TOGLIERE IL PANNOLINO AD UN BAMBINO?<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1M7UY-M90qGKYc4uZyFsDtALwfkmbvNAo-M1BvMSHl7jXJJJzjsFA283jRSoVW3th3RVAxSGEr7R2kS547RsnqJ9-E9Ww4obDtA6fpDOf6vsjXN4j9LF8KQViOmH5rRyeavu2c06SpAs/s1600/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1M7UY-M90qGKYc4uZyFsDtALwfkmbvNAo-M1BvMSHl7jXJJJzjsFA283jRSoVW3th3RVAxSGEr7R2kS547RsnqJ9-E9Ww4obDtA6fpDOf6vsjXN4j9LF8KQViOmH5rRyeavu2c06SpAs/s640/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">La fase dello “svezzamento” dal pannolino è un momento molto importante per l’evoluzione del bambino.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Per quanto concerne la maturazione neurofisiologica il controllo degli sfinteri viene acquisito progressivamente e, solitamente, il controllo dello sfintere anale precede quello dello sfintere vescicale. </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik282k_9sNrHbmEWgwUI6QCBCI3082aZ_Hb4WYrzmj7zbDnYYIFPCy0iWcyQx8Sny8b-pqi-mp777675LLGQD9b6zH1QbvYHWjDyLnu0qhnAzaOnEtxJSooY0tBoyOqQomlNr6siSECOw/s1600/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik282k_9sNrHbmEWgwUI6QCBCI3082aZ_Hb4WYrzmj7zbDnYYIFPCy0iWcyQx8Sny8b-pqi-mp777675LLGQD9b6zH1QbvYHWjDyLnu0qhnAzaOnEtxJSooY0tBoyOqQomlNr6siSECOw/s320/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%252811%2529.jpg" width="271" /></a></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il controllo sfinterico completo si ha tra i tre e i quattro anni, ma non esiste un’età precisa in cui il bambino è pronto a fare meno del pannolino in quanto ogni bambino è diverso dall’altro e bisogna evitare di forzare i tempi poiché obbligarlo potrebbe allungare il percorso. Dunque occorre rispettare i suoi tempi. Solitamente tra i due e i tre anni si procede con i primi tentativi e le femminucce per motivi fisiologici sono un pò più precoci. Sicuramente la primavera e l’estate sono i periodi migliori, perché se si bagnano, non prendono troppo freddo, inoltre con il caldo il pannolino crea fastidio.</span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg08Fpz5tBcn7SjWnxUKJOsylcZHrgJ2SwbLMdXmUuxIZd9PL2lW1XnWtJL49YABlpI4SZHZ5YbyfCjl-h-8z8Tb1k6lmRrnBQgZoBKyAOI3iOkhyphenhyphen77lMPdCSPXqr6uGqH8bfRoeyWftlE/s1600/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg08Fpz5tBcn7SjWnxUKJOsylcZHrgJ2SwbLMdXmUuxIZd9PL2lW1XnWtJL49YABlpI4SZHZ5YbyfCjl-h-8z8Tb1k6lmRrnBQgZoBKyAOI3iOkhyphenhyphen77lMPdCSPXqr6uGqH8bfRoeyWftlE/s320/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25281%2529.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Durante la fase dello “svezzamento” dal pannolino gioca un ruolo importantissimo sul piano affettivo l’atteggiamento della famiglia. La relazione madre-bambino è estremamente coinvolta. Per il bambino le feci sono un materiale “prezioso”, speciale, dotato di un importante significato affettivo. </span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_ZmLF9i83uXPljDUmjmrvYGFtgbr9ItC2efCUdM5yMScFZijXRJYBrCuVZFeju7eN27HuR2YwIvRhWtRXAi_I1PZBArXTTVpVkBnbX75VwT2lL3cCEESX1bzPV6vnJr4fwKIhTbxSIcU/s1600/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25288%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_ZmLF9i83uXPljDUmjmrvYGFtgbr9ItC2efCUdM5yMScFZijXRJYBrCuVZFeju7eN27HuR2YwIvRhWtRXAi_I1PZBArXTTVpVkBnbX75VwT2lL3cCEESX1bzPV6vnJr4fwKIhTbxSIcU/s320/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25288%2529.jpg" width="320" /></a></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Il bambino considera i suoi escrementi un proprio prodotto, la sua “opera d’arte”, ed è felice di mostrarli e donarli alla mamma e al papà. Pertanto un atteggiamento positivo da parte dei genitori, in particolare della madre, in merito alla loro espulsione faciliterà il bambino ad abbandonare la sicurezza del pannolino. </span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"><b>Ma come si fa a capire quando è il momento giusto?</b> </span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">
<div style="text-align: justify;">
Ci sono alcuni segni indicativi della raggiunta maturazione psicologica che possono essere colti, come ad esempio osservare e imitare il comportamento degli adulti o del fratello più grande, mostrare desiderio di indipendenza, camminare e sedersi da solo, capacità di alzare e abbassare i pantaloni da solo, ecc. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Alcuni consigli per le mamme… </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1g34WfNMNOn5xzCNePq0hXdmu_o6VcBnsrquO4MJcAdC-8o1IOIAtz0GyEFLIGO9qOXx1jK2kuBp7CiIM_Bjq-97kv19AGrVjTkFS1nPXwVV_jnkOfyY069h8ct4fZ85pRwQ4eOv0KNo/s1600/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25289%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1g34WfNMNOn5xzCNePq0hXdmu_o6VcBnsrquO4MJcAdC-8o1IOIAtz0GyEFLIGO9qOXx1jK2kuBp7CiIM_Bjq-97kv19AGrVjTkFS1nPXwVV_jnkOfyY069h8ct4fZ85pRwQ4eOv0KNo/s320/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25289%2529.jpg" width="320" /></a></div>
1) non bisogna avere fretta: aspettare il momento giusto è un fattore importante per il successo. </div>
<div style="text-align: justify;">
2) Potrebbe essere invogliante per il bambino scegliere il vasino insieme alla mamma. In commercio se ne trovano diversi, di tutti i colori e modelli. Sono molto confortevoli anche i riduttori, ovvero quelle tavolette morbide che si mettono direttamente sul water per ridurne la grandezza, che danno al bambino la sensazione di fare una cosa da grandi. Molto invitanti per il piccolo sono anche le mutandine con i suoi personaggi dei cartoni preferiti. </div>
<div style="text-align: justify;">
3) fargli scegliere il posto che preferisce (non necessariamente il bagno, ma con buonsenso), i giochi che vuole avere con se, e se desidera o meno avere la sua mamma vicino. </div>
<div style="text-align: justify;">
4) Creare una quotidianità: ad esempio, accompagnarlo al vasino dopo i pasti (o ad intervalli regolari, per chi proprio non ce la fa a resistere qualche ora) e farlo sedere senza pannolino. </div>
<div style="text-align: justify;">
5)Mettere in conto una serie di “incidenti” di percorso, che non dovranno essere troppo rimarcati (ma nemmeno ignorati: semplicemente, dovranno essere accompagnati da una spiegazione serena, tipo “non fa nulla, la prossima che ti scappa dillo alla mamma e andiamo di corsa in bagno”). </div>
<div style="text-align: justify;">
6) Avere tanta pazienza, mai mettergli fretta, ma soprattutto fare tante coccole ed applausi quando il bambino riesce a controllare gli sfinteri. Non rimproverarlo mai nei casi di fallimento e, non fate mai paragoni con i bimbi degli altri.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnV3-jV78GwsKrbJeWAeJdXM1NKADQcPahzEWTV9CEJLlocVjSIaRpw1PoZn0rd4g-90DlEt5GRZy_Sjl4I8TS_SwgipXbZNjpHKQ50E8zDSa7PsQk6h27ls3KIh8AAD3Qg4RKVa_i4lE/s1600/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnV3-jV78GwsKrbJeWAeJdXM1NKADQcPahzEWTV9CEJLlocVjSIaRpw1PoZn0rd4g-90DlEt5GRZy_Sjl4I8TS_SwgipXbZNjpHKQ50E8zDSa7PsQk6h27ls3KIh8AAD3Qg4RKVa_i4lE/s640/Psicologa+psicoterapeuta+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25286%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;">Dott.ssa Rita Manzo</span><br />
<br />
<br />Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-42501488703979884142015-10-15T03:36:00.003-07:002015-10-23T03:56:08.528-07:00GENITORI E FIGLI:QUANDO IL GIOCO DIVENTA UN’ATTIVITA’ CHE DIVERTE ENTRAMBI<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<h2>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQkhsW8icsnF6pgHNjsmb6lnBj8TK4VIsxel57HbV76u0QMNobkTyI5jXXGYNB6hUWGcqDefQlhM5PM8IiX1WODAy1aqlp__vg3JXSgk0H7qAyY6Rs2oUHqhPsAm4xOmFJJXdpOJCZg0g/s1600/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQkhsW8icsnF6pgHNjsmb6lnBj8TK4VIsxel57HbV76u0QMNobkTyI5jXXGYNB6hUWGcqDefQlhM5PM8IiX1WODAy1aqlp__vg3JXSgk0H7qAyY6Rs2oUHqhPsAm4xOmFJJXdpOJCZg0g/s640/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25283%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-weight: normal;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">Il gioco è l'attività primaria dei bambini, i quali, attraverso di esso, riescono ad esprimere le proprie emozioni, ad adattarsi all'ambiente che li circonda e a sviluppare adeguate capacità di problem solving (risoluzione dei problemi). Il gioco infantile, se utilizzato correttamente, favorisce lo sviluppo globale del bambino, attribuendo al suo benessere cognitivo, fisico, sociale ed emotivo e alla formazione della sua coscienza morale. Attraverso il gioco i bambini imparano ad avere fiducia nelle proprie capacità individuali (fisiche e mentali),ad esplorare il mondo, a scoprire se stessi; in sostanza rappresenta il loro modo di lavorare, di apprendere, di comunicare, quindi di dominare la realtà. Il gioco è il linguaggio attraverso cui i bambini esprimono ciò che non riescono a tradurre in parole. Per tutti questi motivi le mamme fanno molta attenzione quando comprano i giocattoli per i loro bambini assicurandosi che questi siano educativi e che siano adeguati allo sviluppo psicologico del bambino. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="clear: left; float: left; font-size: large; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFMcz444fUSMwLlIQRf3iHmkRwOgg5pHvYMpeQrgSXUuFFIV3AX1R9iU39PuoJyYrWcu2fGJthhIpA4OzpfLNAuHGCPBnME-68LdlLJmUVnJci1glFtMsG2cMxSua5ReFPRw5XfIUR8J8/s320/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25285%2529.jpg" /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">Grazie al gioco i bambini possono esprimere con naturalezza conflitti, disagi o situazioni che gli creano ansia e dominare situazioni emotive troppo intense per la loro età. Giocare gli consente di abbandonare momentaneamente la realtà con le sue regole per entrare in un mondo di fantasia nel quale ogni desiderio si può realizzare. Giocando i bambini ci rivelano non solo come rappresentano la realtà ma anche come la percepiscono. Pertanto è utilissimo per i genitori osservare il modo di giocare dei propri figli, al fine di ricavarne preziosi indicatori del loro sviluppo emotivo. I bambini piccoli adorano giocare con i loro genitori e questo loro desiderio va assecondato in quanto il gioco tra genitori e figli permette di migliorare la relazione familiare che, come sappiamo, ha un ruolo prioritario sullo sviluppo della personalità e della socializzazione dei bambini essendo un ambiente naturale d'apprendimento di concetti e d'attitudini che agiscono come rinforzo e come motivazione per il raggiungimento di nuovi obiettivi educativi. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="clear: right; float: right; font-size: large; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcBJt5bKCoyL3C-096tuczx1Ygwvw2NdRq-LTDm0onrcvU200_hhprcnG-OHJBlSevUGxUIU9pfaza6vT97Vy5CLgvedtxzqBF2_aUXGcA29lZQE9YcDgWJeVKtSHcPN-mx4R1lCvPnsk/s320/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25281%2529.jpg" /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">Il gioco con i genitori consente al bambino di costruire con loro legami di intimità. Giocare equivale a conoscersi e a identificarsi maggiormente nel ruolo genitoriale, conoscere e a farsi conoscere meglio dai propri figli, a dialogare e a creare legami più forti. Si può affermare che giocare è il miglior modo di educare. L’ appuntamento col gioco cancella o rende più accettabile l'altro tipo di relazioni che i genitori hanno abitualmente con i figli: "Hai finito i compiti? Hai messo a posto i giochi? Mi fai vedere la pagella? Si va a letto dopo cena!" ecc.. E’ importante che il gioco diventi un momento di incontro tra il bambino e i suoi genitori. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="clear: left; float: left; font-size: large; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJcsA2fp6hal5ioanqjJcAtc2eIzqH2ghWhXHRnXBnBbxmoXEFwtHzHbRiJuDF1ZUHOmKt4f41GKVDpS-xqrgkCoQYsK46CWLWqS4ZAJnLuPmGrgGboZpLEhWvVDD-5bJji31vC8MQDSk/s400/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25286%2529.jpg" /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">Ai giochi elettronici, passivizzanti e ripetitivi, sono da preferire i giochi di finzione che danno ai bambini la possibilità di esprimere le loro emozioni. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">Nei primissimi anni di vita, il gioco più apprezzato ed amato dal bambino è la mamma o eccezionalmente chi si prende cura di lui. La madre è un "giocattolo universale"; per il bambino la mamma è tutto: lo ama, si prende cura di lui, gli presenta il mondo, gli dà sicurezza, gli trasmette fiducia. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;"><span style="font-size: large;">Oggi purtroppo, molto di frequente, vediamo il crearsi di una frattura nella comunicazione tra genitori e figli in quanto molti genitori a causa dei ritmi frenetici della vita lavorativa non hanno molto tempo a disposizione da dedicare ai loro figli in compenso trascorrono molto tempo fuori casa rispetto agli anni precedenti. È molto importante lasciarsi trascinare dai giochi dei bambini perché ciò consente ai genitori di stabilire un legame speciale con loro che si rivelerà molto utile per entrambi durante l’adolescenza.</span></span></div>
</div>
<span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 115%;"><div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFEaVeIUwlDJ2wEe70PFSZ_OAfsST63xv9Z8q8hOBM8TCvpL-738Wgvk3efcE_nZzjh-AVied-VTGGfnecgNpduGlZpvpnqLz_Diqsk8CCvC_-9eLWXXtEVrMVD52tC8g7Z3B6EFJYRAs/s1600/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFEaVeIUwlDJ2wEe70PFSZ_OAfsST63xv9Z8q8hOBM8TCvpL-738Wgvk3efcE_nZzjh-AVied-VTGGfnecgNpduGlZpvpnqLz_Diqsk8CCvC_-9eLWXXtEVrMVD52tC8g7Z3B6EFJYRAs/s640/Psicologa+Psicoterapeuta+Dott.ssa+Rita+Manzo+-+Napoli+-+Caserta+-+Santa+Maria+Capua+Vetere+-+Calvi+Risorta+%25287%2529.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
</span></h2>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: cyan;"><em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;">"il bambino che non gioca non
è un</span></em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: cyan;"><em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;">bambino, ma</span></em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: cyan;"><em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;">l'adulto che non gioca</span></em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: cyan;"><em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;">ha perso il bambino che era in lui</span></em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: cyan;"><em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;">e di cui avrà sempre bisogno"</span></em><span style="color: #1f497d; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;"><o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<span style="color: cyan; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; mso-bidi-font-family: Andalus; mso-themecolor: text2;"><span style="color: #0b5394;"> P.Neruda</span><o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: large;"> Dott.ssa Rita Manzo</span></div>
<br />
<div style="line-height: 29.25pt; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-55608432774363083142015-10-15T03:34:00.000-07:002015-10-23T04:01:59.783-07:00LA DEPRESSIONE NEI BAMBINI<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt; line-height: 115%;">È raro
sentir parlare di depressione infantile, eppure questo è un disturbo in forte
crescita,</span><span style="font-size: 13pt; line-height: 115%;"> interessa il 2-4% dei bambini ed è noto che tale incidenza tende ad
aumentare durante l'adolescenza. I</span><span class="apple-converted-space"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 13pt; line-height: 115%;">bambini</span><span class="apple-converted-space"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">esprimono i loro disagi, conflitti e delusioni in modo
diverso dagli adulti e, diversamente da questi, c</span><span style="font-size: 13pt; line-height: 115%;">he hanno la capacità di esprimere il loro disagio, i
bambini non hanno ancora una buona capacità di verbalizzare e comunicare il
loro malessere e la loro sofferenza, che viene pertanto espressa attraverso il
loro comportamento.<span class="apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">La depressione infantile è una realtà che tende a passare inosservata agli
occhi del 70% dei genitori. Anche se alcuni bambini esprimono la loro
depressione attraverso i classici sintomi (tristezza, pessimismo, ansia, ecc.),
nella maggior parte dei casi, i cambiamenti più visibili tendono a confondersi con
la ribellione: irritabilità, aggressività, iperattività, </span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">oppositività, ma anche con</span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> ridotto
rendimento scolastico a causa </span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">dell’iperattività e della sua incapacità a sostenere tempi
attentivi prolungati</span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">.<o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Il bambino depresso è
spesso una piccola peste, in conflitto con i coetanei e con gli adulti; può
manifestare ansia da separazione. Frequente è anche il disturbo del sonno che può
manifestarsi sotto forma di incubo piuttosto che insonnia o ipersonnia, con
frequenti risvegli notturni; nel bambino depresso può presentarsi anche enuresi
e/o encopresi; spesso è presente<span style="color: #666699;"> </span></span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">la paura della
morte (conversazioni ricorrenti in materia), sentimenti di colpa e di inutilità. E’
importante che i genitori si rendano tempestivamente conto di improvvise
modifiche sul comportamento e l'umore dei bambini. <o:p></o:p></span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il ruolo dei genitori è cercare di capire e simpatizzare con le difficoltà
del bambino, anche se possono sembrare insignificanti. Ad esempio, un
trasloco può provocare più paura e ansia di
quanto gli adulti possano immaginare. Instaurare un clima di
fiducia favorevole al bambino è importante
al fine di tranquillizzarlo ed esplorare le sue difficoltà. </span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Se questi cambiamenti si prolungano per più di due settimane senza una
causa identificabile, è importante chiedere aiuto ad uno psicologo in quanto </span><span style="background: white; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">riconoscere subito
una<span class="apple-converted-space"> </span>depressione<span class="apple-converted-space"> </span>nei bambini<span class="apple-converted-space"> </span>ne
favorisce la risoluzione</span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">. </span></span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
</div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-3165969789849431222015-10-15T03:32:00.000-07:002015-10-15T03:32:08.590-07:00I CAPRICCI DEI BAMBINI: Come vanno affrontati?<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%; text-align: justify;">Spesso le mamme
descrivono i loro bambini come irrequieti, vivacissimi, dispettosi, maneschi e
poco obbedienti, insomma, delle piccole pesti ingestibili, lasciando trasparire
la loro sensazione di impotenza e spesso di incapacità nell’educare un figlio.
I bambini fanno i capricci da sempre</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%; text-align: justify;">. </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%; text-align: justify;">I genitori di oggi però si dichiarano sempre più
spesso spiazzati e incapaci di fronteggiarli. Questa "nuova"
difficoltà non nasce dai bambini ma dal rapporto che i genitori hanno nei confronti
dell'autorità. Oggi i genitori tendono ad avere un atteggiamento amichevole con
i propri figli, il più possibile paritario. Mentre in passato era normale
comandare i bambini a bacchetta e punire i loro capricci, oggi si rischia di
cadere nell'eccesso opposto, quello di permettere tutto, tollerare capricci a
oltranza, o di dare infinite spiegazioni sul perché di un ordine. È importante
che un genitore manifesti nei confronti del figlio la propria autorevolezza in
modo fermo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non si può dire che un
bambino sia in sé ingestibile: talvolta serve un piccolo sforzo per aiutarlo a
cambiare i suoi atteggiamenti, con risvolti positivi sia sulla serenità del
bambino che per l’atmosfera familiare.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">PERCHE’ I BAMBINI FANNO I CAPRICCI?<o:p></o:p></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando i bambini fanno
i capricci l'unica cosa che si desidera è che smettano. Ma perchè i bambini
fanno i capricci?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché attraverso di
essi il bambino cerca sempre di dire qualcosa al proprio genitore, di
lanciargli un messaggio.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In alcuni casi è un
modo di richiamare l’attenzione, perchè magari si sente trascurato.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In molti casi è solo
il sonno, la stanchezza o l'arrivo della febbre che rende i bambini
insofferenti.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In altri casi è una
reazione a un sistema di divieti e di regole che percepisce eccessivo o
confuso.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Può essere il suo modo
di esprimere la competizione con un fratellino, piu' grande o piu' piccolo.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Può essere il modo di
manifestare il suo disagio per qualcosa che accade in famiglia.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perfino un campanello
di allarme per qualcosa che il bambino subisce all'asilo o a scuola e di cui
ritiene i genitori responsabili perchè ce lo portano o che non sa dire in altro
modo.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’ importante
affrontare con serenità e fermezza il pianto del vostro bambino: cercate di
capire se piange per un motivo giustificato. Se si lamenta per dolore, fame,
paura, rispondete subito alla richiesta; se piange perché desidera qualcosa,
potete decidere o meno di accontentarlo. Quando invece fa capricci, ignoratelo,
non dategliela vinta al momento dei capricci o dei pianti; spesso i bambini
fanno capricci per ottenere la vostra attenzione, per farvi cedere, per
cambiare le vostre decisioni, per riuscire a fare quello che vogliono; piangono
per farvi cambiare idea. Non cedete a questi ricatti!<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">SUGGERIMENTI UTILI PER GESTIRE I CAPRICCI DEI BAMBINI <o:p></o:p></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Per gestire i capricci
dei bambini, innanzitutto bisognerebbe rivedere quelle che sono le aspettative
rispetto a come dovrebbe comportarsi il bambino e a ciò che è giusto aspettarsi
da lui.</span><span style="font-size: 13pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Verdana;">Esigere,
ad esempio, che il bambino non faccia disordine mentre s</span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">ta giocando, che non butti a terra le
briciole mentre mangia, che obbedisca immediatamente ad ogni ordine impartito,
significa avere aspettative che saranno sicuramente deluse portando le madri a
diventare esse stesse l’origine della loro frustrazione.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Verdana;">Ecco alcuni consigli per gestire al meglio i capricci dei piccoli:</span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">LE REGOLE<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le regole e il
rispetto delle regole sono il miglior modo di accompagnare la crescita di un
bambino.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">E’ importante
individuare alcune regole semplici e pretendere che siano rispettate, senza
mostrare segni di cedimento. No significa NO!</span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Verdana;"> il “no” detto una volta
non può diventare per magia un “sì” nel momento </span><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">in cui ci si trova davanti a dei capricci, solo per
far in modo che il piccolo la smetta. Inoltre è importante essere coerenti con
le regole date e mantenere chiaro ciò che è permesso e ciò che è vietato.
Quello che è vietato non può diventare permesso a seconda dell'umore o della
stanchezza. E’ fondamentale mantenere un atteggiamento uniforme tra mamma e
papà. E’ sbagliato che la mamma vieti e il papà conceda, o viceversa.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I RIMPROVERI<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non è molto utile
urlare o aggredire il bambino nel momento in cui fa i capricci o compie
un’azione ritenuta non corretta, perché nel tempo questo atteggiamento perderà
valore ed efficacia. E’ più utile, invece, comunicare al bambino con un tono
calmo che il modo di comportarsi non è quello corretto, per poi suggerirgli
come migliorare, “come certamente è in grado di fare”. E’ fondamentale infatti
anche trasmettergli la nostra stima nei suoi confronti e nella possibilità che
lui “possa essere veramente bravo”.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">IL RAPPORTO GENITORI-FIGLI<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non è saggio pensare
di stabilire con i propri figli un rapporto alla pari. Mettersi sullo stesso
piano di un bambino è una terribile trappola, che mette in difficoltà i
piccoli, perché si chiede loro di essere adulti anzi tempo. A 2 o 3 anni non
date spiegazioni e non parlate di regole, ma applicatele senza discuterle.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non cercate un
rapporto alla pari col bambino finché non è maturo: se ha due anni non state a
parlare di regole: il piccolo non ne comprende il significato; applicatele e
basta. A 4-5 anni potete cominciare a parlare di disciplina al bambino, però
evitate di stabilire con lui le regole, perché gli manca il giudizio
necessario. Dall'età di 14-16 anni un adolescente può discutere di disciplina
coi genitori e insieme potrete stabilire regole e punizioni. Quanto più voi
genitori vi dimostrate democratici nei primi anni, tanto più rischiate di
viziare vostro figlio. In genere i piccoli non sanno gestire le regole, siete
voi come genitori che dovete invece stabilirle e farle rispettare.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">NIENTE INDECISIONI<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una volta deciso di
dare un ordine o impartire una punizione mantenete una buona fermezza fino in
fondo, non tornate sui vostri passi e non cercate subito di consolarlo con
oggetti o attenzioni speciali. Un ordine sbagliato è meglio dell'incoerenza. Se
vi accorgete di aver ecceduto, avrete a disposizione altri momenti per essere
gentili, teneri e comprensivi.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L’ATTESA<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’ necessario insegnare
al bambino ad attendere. Aspettare serve al bambino ad accettare meglio la
frustrazione, ad imparare ad essere paziente. L'attesa non danneggia la
crescita psicologica del bambino, anzi serve a rafforzarla. Un modo per aiutare
il bambino a tollerare la frustrazione può essere quello di abituarlo ogni
tanto a cercare delle alternative rispetto alla cosa che vorrebbe, ad es. “non
puoi mangiare il dolce prima di cena, però dopo cena si”. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">ESISTE IL CAPRICCIO
“ISTERICO”<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">A volte i capricci
degenerano e il bambino prende a urlare, a scalciare e si butta per terra come
impazzito. Specialmente quando questo avviene in luoghi pubblici, il genitore
entra in crisi, temendo più che altro il giudizio di chi gli sta attorno.
Aggiungere le vostre grida alle sue o magari strattonarlo per "farlo
ragionare" è del tutto controproducente. La tattica migliore in questo
caso è provare ad ignorarlo del tutto finchè capirà da solo che con il suo
atteggiamento non otterrà il risultato sperato e smetterà. Se non è possibile
ignorarlo cercate di contenerlo con un atteggiamento fermo, senza agitarvi,
portandolo in un luogo più tranquillo per aspettare che si tranquillizzi. La
mente del bambino non si ferma mai troppo a lungo su qualcosa e in breve tempo
si sarà dimenticato lui per primo dell'episodio.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Molto importante in
questi casi è non cedere alla tentazione che “va bene tutto purchè la smetta”.
Non bisogna cedere alla provocazione e iniziare anche noi a urlare e usare le
mani. Lo sculaccione, le punizioni fisiche, le umiliazioni con aggettivi o
giudizi che non hanno a che fare con l'accaduto, sono un modo violento di
umiliarlo sia sul piano fisico che emotivo e non portano nessun risultato nel
tempo. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E’ importante
ricordare che il rispetto delle regole è accettabile per un bambino in un
ambito di rispetto della sua persona. Se chiediamo rispetto per noi e per gli altri,
dobbiamo portarlo anche a lui, tutti i giorni.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<b><span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">COSA SUCCEDE SE SI LASCIA CHE IL BAMBINO FACCIA I CAPRICCI?<o:p></o:p></span></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se non si impostano delle
regole in modo costruttivo, il bambino viziato avrà dei problemi, specialmente
dall'epoca della scuola in poi: sarà poco accettato dagli altri coetanei,
perché troppo egocentrico e arrogante, sarà mal sopportato dagli insegnanti
perché troppo insistente e poco docile. Voi stessi come genitori avrete
difficoltà a volergli bene proprio per il suo comportamento. Alla lunga un
bambino viziato diventa infelice e anche nelle situazioni scolastiche non
raggiunge gli obiettivi didattici perché non motivato; inoltre, tende sempre
più a rifiutarsi dall'affrontare i problemi della vita di tutti i giorni.</span><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-49191908496194590332015-10-15T03:30:00.000-07:002015-10-15T03:30:05.378-07:00COME AIUTARE UN BAMBINO AD AFFRONTARE LA PERDITA DI UNA PERSONA CARA<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">La perdita di una persona
cara è un evento molto doloroso e traumatico, soprattutto per i bambini. I
genitori che stanno attraversando un periodo di lutto spesso sono in difficoltà
quando devono spiegare ad un bambino che un loro familiare o un caro amico è
venuto a mancare e spesso hanno anche la tendenza ad evitare l'argomento per
proteggere i propri figli. Tuttavia, arriva un momento in cui non si può
eludere questa verità. E’ importante garantire al bambino che ha perso una
persona cara un costante percorso di accompagnamento e contenimento emotivo. E’
fondamentale imparare il modo giusto per aiutare il piccolo ad affrontare e
superare questo triste momento. Le seguenti linee guida possono rendere questo
processo più semplice.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">1)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
Siate onesti con i bambini e incoraggiateli a porvi domande. Questo può essere
difficile perché non si hanno tutte le risposte. Ma è importante per creare
un’atmosfera di comfort e di apertura, e fargli capire che non c’è un unico
modo di affrontare questa perdita, c’è chi piange e chi invece, soffre dentro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">2)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
E’ possibile spiegare che cos’è la morte ai bambini sin dai primissimi anni. E’
bene considerare l'età di un bambino e la sua capacità di capire le idee
complesse. I bambini non hanno una comprensione matura della morte fino all'età
di otto o nove anni. I più piccoli possono pensare che la morte è qualcosa di
temporaneo, e che la persona che li ha lasciati tornerà in futuro. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">3)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
Utilizzare termini precisi quando si parla di morte. Le persone spesso
utilizzano come sinonimo di morte il termine "perdere" una persona
cara. I bambini potrebbero farsi l’idea che
la persona può essere “ritrovata”. Spesso si usano immagini fantasiose, come "il nonno ha
raggiunto la nonna in cielo" o anche "è partito per un lungo
viaggio"... all'inizio questa strategia può essere una soluzione, tuttavia
essa ha i suoi limiti, rischiando di confondere il bambino. La cosa migliore è
affrontare l'argomento in modo semplice ed onesto, senza paroloni. E’ inutile
dire ad un bambino che la morte è temporanea e che chi è morto si assenterà per
un lungo periodo. Bisogna spiegargli, semplicemente, che non ritornerà.
All’inizio questo fatto potrebbe essere difficile da mandar giù, ma col tempo
l’accettazione sarà meno dolorosa. Puoi ammettere, invece, al tuo bambino che
non sai assolutamente che cosa succede dopo la morte. Questo dialogo gli
permetterà di cominciare a riflettere. Per spiegare la morte c’è bisogno di
termini semplici in quanto fino all’età di cinque - sei anni, la visione del
mondo dei bambini è molto letterale. Così se colui che è morto era malato o
anziano, si potrebbe spiegare, per esempio, che il corpo della persona non
funzionava più e che i medici non potevano risolvere il problema. Se qualcuno
muore improvvisamente, come in un incidente, si potrebbe spiegare cosa è
accaduto, cioè che a causa di questo evento molto triste il corpo della persona
ha smesso di funzionare. Potrebbe essere necessario spiegare che “morire”
significa che il corpo ha smesso di funzionare e che non può essere “aggiustato”.
L’aspetto positivo di ciò è che una persona morta non soffre più, non prova più
dolore, freddo, fame… I bambini così piccoli hanno spesso difficoltà a capire
che tutte le persone e gli esseri viventi alla fine muoiono e che questa
situazione sia definitiva e che quindi la persona non tornerà più. Per questo
il bambino avrà la tendenza a continuare a chiedere dove sta la persona amata o
quando la persona ritornerà anche dopo avergli spiegato che non tornerà più.
Per quanto frustrante questo sia, continuate a ribadire con calma che la
persona è morta e non può ritornare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">4)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
Niente bugie ai bambini! è essenziale parlare subito col piccolo della perdita,
senza aspettare che si stupisca di non vedere più quella la persona da un po’
di tempo. Evitare l’argomento o inventarsi storie ai confini della realtà
genera solo confusione e angoscia nel bambino. I piccoli sono perfettamente in
grado di capire il nostro dolore e sanno essere anche capaci di consolarci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">5)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
E’ necessario spiegare al bambino che,
se quella persona non è più presente fisicamente, lo sarà sempre nel suo cuore
e lo accompagnerà nel corso della vita. Una fotografia appesa alla parete o un
oggetto appartenente alla persona defunta possono essere utili per alleviare
temporaneamente il suo dolore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">6)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
E’ utile far assistere il bambino al funerale. Ciò gli permetterà di capire
meglio ciò che accade e trarre beneficio dal sostegno dei familiari, ma gli
consentirà anche di poter piangere liberamente. Se il bambino lo desidera, può
anche vedere il corpo del defunto e mettere una fotografia, un oggetto o un
disegno nella bara.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">7)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
Ricordate che i bambini non possono tollerare lunghi periodi di tristezza. Ciò
significa che si può decidere di farli giocare e partecipare alle loro attività
abituali. Questo non significa che essi non amano la persona che è morta, né
significa che mancano di rispetto. Va bene permettere o incoraggiare i bambini
a divertirsi come facevano prima della morte. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">8)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> A
volte capita che il bambino abbia dei sensi di colpa e possa sentirsi
responsabile della morte di una persona cara perché convinto di non aver amato
abbastanza il proprio caro in vita, oppure per avere pensato in passato cose
cattive su di lui, o di avere desiderato la morte di questa persona per rabbia
momentanea. In questo caso è bene spiegargli che non è colpa sua e capita a
tutti di pensare cose cattive, ma che i pensieri non uccidono le persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">9)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">
Bisogna essere sempre presenti ed evitare di lasciare il bambino solo col suo
dolore, rispettando i suoi ritmi. Alcuni bambini chiedono più coccole e
attenzioni. Questo è sintomo del fatto che vivono male il decesso e hanno
difficoltà ad accettare il lutto. Dite loro che li amate e, che anche se siete
tristi o piangete, li amerete sempre e vi prenderete cura di loro. E’ bene
uscire più spesso con loro e cercare di condividere maggiori momenti di relax e
di coccole. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">10)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> I
cambiamenti nel comportamento del bambino (aggressività, isolamento sociale, disturbi
del sonno, indifferenza) potrebbero essere il segnale che egli sta vivendo dei
problemi connessi con la morte. In questi casi, è opportuno farsi consigliare
da uno specialista. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-57839620040693501682015-10-15T03:27:00.000-07:002015-10-15T03:27:08.607-07:00BALBUZIE<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">La balbuzie è un disordine del ritmo della parola, nel quale il
paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è
in grado di dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti
di un suono. Consiste in contrazioni spastiche, a carico delle funzioni, della
regolarità e del ritmo della muscolatura fonorespiratoria.</span><span class="apple-converted-space" style="color: #000033; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;"> Si trova nell’1% circa dei bambini, in
maggioranza maschi. Si distingue la balbuzie tonica, con blocco ed
impossibilità di emettere un suono per un certo periodo, e la balbuzie clonica,
caratterizzata da una ripetizione involontaria, interrotta ed esplosiva di una
sillaba, spesso la prima della frase. Questi due tipi di balbuzie spesso
coesistono. La balbuzie spesso si accompagna a diversi movimenti motori:
contrazione del viso, tic o gesti variabili più o meno stereotipi del viso,
della mano, degli arti inferiori; sono spesso associate anche manifestazioni
emotive (arrossamenti, disagi, sudorazione delle mani). Compare in genere tra i
3 e i 5 anni. Più tardi, nell’infanzia o nell’adolescenza, una balbuzie può
sopravvenire, talvolta all’improvviso, dopo uno shock affettivo o emozionale.
Le diverse indagini neurofisiologiche non hanno permesso di scoprire nessuna
anomalia funzionale, ciò è confermato anche dalla variabilità della balbuzie da
un giorno all’altro in base all’interlocutore, allo stato affettivo del
soggetto stesso ed al contenuto del suo discorso. La balbuzie si accentua
quando la relazione è in grado di scatenare un’emozione e si attenua o sparisce
quando le emozioni sono più facilmente controllate, ad esempio quando canta,
ripete un testo che conosce a memoria, parla con un animale domestico o con se
stesso.</span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Le cause della balbuzie possono essere
suddivise in tre gruppi principali:<o:p></o:p></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Cause Organiciste: la normale fluenza
viene ostacolata da un quadro logopatico instabile, da lesioni
cerebro-corticali, da insufficienze dell'apparato fonatorio.<span class="apple-converted-space"> </span><br />
Cause Psicogenetiche: la disfluenza del linguaggio ha origine intima, nervosa e
il fenomeno, fortemente intermittente, aumenta sistematicamente in situazioni
intensamente emotive.<span class="apple-converted-space"> <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Cause Linguistiche: il normale flusso
verbale viene interrotto a causa di incertezze terminologiche, sintattiche e
grammaticali, costringendo il bambino a<span class="apple-converted-space"> </span>continue<span class="apple-converted-space"> </span>varianti rispetto alla elaborazione
primaria del pensiero.<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">E’ ampiamente dimostrata la maggior
predisposizione alla balbuzie dei bambini nati in realtà familiari ove vi siano
soggetti affetti da tale disturbo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Alcuni studiosi hanno presentato lavori
che dimostrano in modo attendibile un coinvolgimento del sistema nervoso
centrale (snc) e hanno quindi avallato la componente neuro-fisiologica della
balbuzie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">I bambini balbuzienti sono soggetti del
tutto normali psichicamente, e con una grandissima sensibilità.<span class="apple-converted-space"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="apple-converted-space"><span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Se in alcuni
casi la balbuzie si attenua o sparisce spontaneamente con l’età, la possibilità
di una sua persistenza e l’ostacolo relazionale che essa rappresenta
giustificano l’approccio terapeutico. A livello terapeutico si può fare molto
per migliorare la fluenza verbale del bambino. Quanto più il trattamento della
balbuzie è precoce tanto più è rapido e i risultati saranno migliori. E’ tra i
5 e i 7 anni che la terapia deve essere intrapresa, per evitare che la balbuzie
diventi nel tempo troppo severa e si cronicizzi. Dopo i 10 anni e, quindi, nell’adolescenza,
i trattamenti diventano difficili e i risultati relativi al sintomo, dubbi.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span class="apple-converted-space"><span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Trattamento
balbuzie:<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span class="apple-converted-space"><span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">-</span></span><span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Le tecniche Logopediche/Fonoiatriche cercano di agire
direttamente sul sintomo migliorando e regolando: la coordinazione del sistema
pneumo-fono-articolatorio , l'atto respiratorio, la ripetizione sillabica , la
ritmica del linguaggio, l'articolazione dell'atto fonatorio e la coordinazione
muscolare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="stile44" style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #000033; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">-Le tecniche psicologiche hanno come
obiettivo il rafforzamento dell'Io e partono dalla convinzione che sia la
repressione di impulsi non coscienti a generare i problemi di controllo dei
logo-spasmi. Le tecniche psicologiche si propongono di far evolvere la
personalità del bambino.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4957586343825981654.post-12474347695559673572015-10-15T03:24:00.000-07:002015-10-15T03:24:18.886-07:00MIO FIGLIO E' IPERATTIVO?<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; mso-outline-level: 1; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; text-transform: uppercase;">ADHD
- Disturbo da Deficit di attenzione/Iperattività<o:p></o:p></span></b></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Il
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o<span class="apple-converted-space"> </span><b>ADHD</b>, è un<span class="apple-converted-space"> </span>disturbo evolutivo dell’autocontrollo caratterizzato da una
difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del
livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità
del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere
del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 13pt; line-height: 115%;">Tale disturbo nel 70-80% dei casi
coesiste con uno o altri disturbi. Ciò aggrava la sintomatologia rendendo
complessa sia la diagnosi che la terapia. Quelli più frequentemente associati
sono il disturbo oppositivo-provocatorio e i disturbi della condotta, i
disturbi specifici dell'apprendimento e i disturbi d'ansia.</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> L’ADHD
è un vero<span class="apple-converted-space"> </span>problema, per l’individuo stesso,<span class="apple-converted-space"> </span>per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo
nel conseguimento degli obiettivi personali. E’ un problema che genera
sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano
impreparati nella gestione del comportamento del bambino.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Criteri diagnostici per il Disturbo da
Deficit di attenzione/Iperattività<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">La più recente descrizione del<span class="apple-converted-space">l’ADHD<b> </b></span>è contenuta nel<span class="apple-converted-space"> </span><b>DSM-IV</b> secondo il quale, per
poter porre diagnosi di ADHD, un bambino deve presentare almeno 6 sintomi per
un minimo di sei mesi e in almeno due contesti; inoltre, è necessario che tali
manifestazioni siano presenti prima dei 7 anni di età e soprattutto che
compromettano il rendimento scolastico e/o sociale. Se un soggetto presenta
esclusivamente 6 dei 9 sintomi di disattenzione, viene posta diagnosi di<span class="apple-converted-space"> </span><b>ADHD - sottotipo disattento</b>; se
presenta esclusivamente 6 dei 9 sintomi di iperattività-impulsività, allora
viene posta diagnosi di<span class="apple-converted-space"> </span><b>ADHD -
sottotipo iperattivo-impulsivo</b>; infine se il soggetto presenta entrambe le
problematiche, allora si pone diagnosi di<span class="apple-converted-space"> </span><b>ADHD
- sottotipo combinato</b>.<span class="apple-converted-space"> <b><o:p></o:p></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">A.</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> Entrambi (1) o
(2):<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">1)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> <span style="background: white;">sei (o più) dei seguenti sintomi di Disattenzione che
persistano per almeno 6 mesi con un’intensità che provoca disadattamento e che
contrasta con il livello di sviluppo:</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><u><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Disattenzione
<o:p></o:p></span></u></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(a)
spesso fallisce nel prestare attenzione ai dettagli o compie errori di
inattenzione nei compiti a scuola, nel lavoro o in altre attività; <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(b)
spesso ha difficoltà nel sostenere l’attenzione nei compiti o in attività di
gioco; <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(c)
spesso sembra non ascoltare quando gli si parla direttamente; <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(d)
spesso non segue completamente le istruzioni e incontra difficoltà nel
terminare i compiti di scuola, lavori domestici o mansioni nel lavoro (non
dovute a comportamento oppositivo o a difficoltà di comprensione); <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(e)
spesso ha difficoltà ad organizzare compiti o attività varie; <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(f)
spesso evita, prova avversione o è riluttante ad impegnarsi in compiti che
richiedono sforzo mentale sostenuto (es. compiti a casa o a scuola); <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(g)
spesso perde materiale necessario per compiti o altre attività (es. giocattoli,
compiti <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">assegnati,
matite, libri, ecc.); <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(h)
spesso è facilmente distratto da stimoli esterni; <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(i)
spesso è sbadato nelle attività quotidiane.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">2)</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> <span style="background: white;">sei (o più) dei seguenti sintomi di
Iperattività-Impulsività che persistono per almeno 6 mesi ad un grado che sia
disadattivo e inappropriato secondo il livello di sviluppo:<span class="apple-converted-space"><span style="color: #666666;"> <o:p></o:p></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><u><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Iperattività
<o:p></o:p></span></u></i></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(a)
spesso muove le mani o i piedi o si agita nella seggiola;<span class="apple-converted-space"> </span><b><i><u><o:p></o:p></u></i></b></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(b) spesso si alza in classe o in altre situazioni dove
ci si aspetta che rimanga seduto;<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(c) spesso corre in giro o si arrampica eccessivamente
in situazioni in cui non<span class="apple-converted-space"> </span><br />
è appropriato (in adolescenti e adulti può essere limitato ad una sensazione
soggettiva di<span class="apple-converted-space"> </span><br />
irrequietezza);<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(d) spesso ha difficoltà a giocare o ad impegnarsi in
attività tranquille in modo quieto;<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(e) è continuamente “in marcia” o agisce come se fosse
“spinto da un motorino”;<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(f) spesso parla eccessivamente;<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<b><i><u><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Impulsività
<o:p></o:p></span></u></i></b></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(g) spesso “spara” delle risposte prima che venga
completata la domanda;<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(h) spesso ha difficoltà ad aspettare il proprio turno;<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">(i) spesso interrompe o si comporta in modo invadente
verso gli altri (es. irrompe nei<span class="apple-converted-space"> </span>giochi<span class="apple-converted-space"> </span>o nelle conversazioni degli altri).<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">B.</span></b><span class="apple-converted-space"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">I
sintomi iperattivi-impulsivi o di disattenzione che causano le difficoltà
devono essere presenti prima dei 7 anni.<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">C.</span></b><span class="apple-converted-space"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">I
problemi causati dai sintomi devono manifestarsi in almeno due contesti (es. a
scuola [o al lavoro] e a casa).<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">D.</span></b><span class="apple-converted-space"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"> </span></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Ci
deve essere una chiara evidenza clinica di una significativa menomazione nel
funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">E.<span class="apple-converted-space"> </span></span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">I
sintomi non si manifestano esclusivamente nel corso di un Disturbo
Generalizzato dello Sviluppo, Schizofrenia o altri Disturbi Psicotici oppure
che non siano meglio giustificati da altri disturbi mentali (es. Disturbi
dell’Umore, Disturbi Ansiosi, Disturbi Dissociativi o Disturbi di Personalità).<span class="apple-converted-space"> </span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">I
sintomi peggiorano tipicamente in situazioni che richiedono attenzione e sforzo
mentale protratti o che mancano di attrattiva o di novità. I segni del disturbo
possono essere minimi o assenti quando il soggetto è sotto controllo, ed è più
probabile che si manifestino in situazioni di gruppo. </span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-font-weight: bold;">L’ADHD non è un problema
marginale che si risolve con l’età</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">.
Contrariamente a quanto si riteneva un tempo, infatti, la condizione può persistere in età adulta. La sua storia naturale è caratterizzata dalla
persistenza fino all’adolescenza in circa due terzi dei casi e fino all’età
adulta in circa un terzo o la metà dei casi. Molti di quelli che non
rientrano più nella descrizione clinica dell’ADHD hanno ancora significativi
problemi di adattamento nel lavoro, a scuola o in altri contesti sociali.</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">Le
caratteristiche del disturbo variano a seconda dell’età e del livello di
sviluppo e possono includere scarsa tolleranza alla frustrazione, eccessi
d’ira, prepotenza, caparbietà, labilità d’umore, disforia, scarsa autostima,
rifiuto da parte dei coetanei. I risultati scolastici sono spesso compromessi e
i soggetti conseguono un livello di istruzione inferiore. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">E’
difficile stabilire una diagnosi nei bambini con meno di 4-5 anni perché il
loro comportamento è molto più variabile di quello dei bambini più grandi.
Nella tarda fanciullezza o nella prima adolescenza i segni di attività motoria
sono eccessivi e grossolani e i sintomi di iperattività possono essere limitati
a irrequietezza, nervosismo interiore. Nell’età adulta l’irrequietezza può
comportare difficoltà di partecipare ad attività sedentarie o l’evitamento di
situazioni che limitino l’attività di comportamento spontaneo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Una causa specifica dell'ADHD non
è ancora nota.</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_da_deficit_di_attenzione_e_iperattivit%C3%A0#cite_note-3"></a></span><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;"> </span></span><span style="background: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial;">Ci sono tuttavia una serie di
fattori che possono contribuire a far nascere o fare esacerbare l'ADHD. Tra
questi ci sono fattori genetici e le condizioni sociali e fisiche del soggetto.</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 115%; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 13.0pt; line-height: 115%;">E’ necessario capire se il bambino abbia veramente un
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività oppure se sia semplicemente
irrequieto e con la testa tra le nuvole. Nessuna persona, che non sia uno
specialista (ad esempio, uno psicologo o un neuropsichiatra infantile), si deve
sentire autorizzata a decidere se un bambino presenta o meno un ADHD.<o:p></o:p></span></div>
Dott.ssa Rita Manzohttp://www.blogger.com/profile/11516826392736727357noreply@blogger.com0